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Occupato


codice SIAE: 952896A



Rappresentata da
Compagnia “Teatro delle Rose” di Pesaro
Gruppo amici di Sergio di Varese,
Compagnia "Dei Giullari" di Vigevano.
Compagnia del "Fil de Ferr" di Lainate (MI)
Compagnia Teatrale "San Michele" di Firenze


Sinossi
Per Angelo il mattino è sempre drammatico perché il destino si accanisce contro di lui nell'impedirgli di compiere le normali funzioni mattutine: a causa della figlia o del figlio il bagno è sempre occupato! Tutto l'atto è un andirivieni di entrate ed uscite e l'unico a rimetterci è proprio lui, finché, con la venuta del futuro genero, non capita un'occasione che egli riesce a cogliere al volo per un lieto finale.

OCCUPATO!

 

atto unico

Paolo Cappelloni

  

Personaggi

 Angelo

Wanda      - sua moglie

Milena     - figlia

Marco      - figlio

Giulio     - amico di Milena

  

La scena rappresenta un ampio soggiorno con quattro porte: una comune in fondo, una porta a destra che conduce in cucina, un'altra, sempre sulla destra che conduce alla zona notte ed una porta a sinistra che è quella del bagno.

 

Wanda -               (Entra dalla zona notte, è in veste da camera) Come mi piace la casa al mattino presto quando tutti dormono ancora! Io mi alzo apposta di buon'ora per godermi questa pace, questa tranquillità. So che fra poco si alzerà Milena, poi mio marito e infine Marco, con calma perché tanto lui non deve andare a lavorare. Tutto questo mi dà serenità perché è come se tutto fosse già prefissato, già stabilito così dal destino. (Esce verso la cucina)

 

(Milena entra dalla zona notte e si avvia verso la porta del bagno dalla quale esce)

 

Angelo -              (Entra dalla zona notte, si è appena svegliato. Con passo stanco si avvia verso la porta del bagno che cerca di aprire ma la trova inesorabilmente chiusa e sente l'ormai tradizionale, fatidico "OCCUPATO" gridato da sua figlia Milena. Ha un moto di stanca disperazione e con lo stesso passo stanco si dirige al tavolo al quale si siede, avvilito.) Oh, non c'è una mattina, dico una mattina che una che riesca a finire il mio "percorso mattutino" dal letto al bagno! si vede che deve essere così! Io credo che sarò ricordato in eterno come quello che trovava sempre la porta chiusa. Quando morirò e busserò alla porta dell'inferno o del paradiso sentirò sicuramente dire: “Occupato!” Sono convinto che m'hanno fatto una fattura! probabilmente c'è un complotto di famiglia; sì, non può essere che così: un complotto! mia moglie, di nascosto, va ad avvisare mia figlia due secondi prima che io a mi alzi e lei, come un lampo, corre a chiudersi dentro! deve essere per forza così! non c'è altra spiegazione, se no (Grida) non è possibile che tutte le mattine debba sospirare per entrare in bagno! (Si placa) Non ricordo nemmeno più com'è fatto!... il colore delle piastrelle, se è grande o piccolo, se ha la vasca o la doccia; il suo ricordo mi appare sempre più sfumato! (Grida) Milenatipregoescidaquelcesso!

Milena -               (Da fuori) Un minuto!

Angelo -              (Tra sé) Un minuto! Mia figlia non ha la minima cognizione del tempo, si confonde i minuti con le ore, con le settimane, con i mesi, (Grida) con gli anni! (Tra sé) Che fortuna che ha mio figlio! lui si può alzare alle otto e mezza, quando tutti sono già usciti, scende, se ne va calmo, tranquillo, lo trova libero, entra e lo usa fino in fondo! per forza va così bene all'università! perché è tranquillo! anche il mio capoufficio ha intuito qualcosa di questa mia disgrazia e spesso mi chiede: "Signor Angelo, com'è che al mattino la vedo sempre così nervoso? ha dei problemi? la posso aiutare?" Cosa gli dovrei rispondere? "Sono nervoso perché non ho fatto la cacca"?

Wanda -               (Entra dalla cucina con due tazzine di caffè) Come mai sei ancora così?

Angelo -              Ecco, dammi anche il caffè così siamo a posto. (Lo sorseggia)

Wanda -               C'è Milena, in bagno?

Angelo -              A questo punto non lo so, può essere che per farmi un dispetto sia fuggita dalla finestra.

Wanda -               (Verso la porta del bagno) Milena!

Milena -               (Da fuori) Un momento!

Angelo -              Prima ha detto: "un minuto", adesso: "un momento"... è buon segno?

Wanda -               Non lo so, intanto tu vai a vestirti, altrimenti farai tardi in ufficio.

Angelo -              (Andandosene in zona notte) Per me, tu sei d'accordo con lei.

Wanda -               In che senso? (Verso la porta del bagno) Milena, vedi di sbrigarti, per favore!

Milena -               (Da fuori) Non potrò mica uscire con una gamba depilata e una no!

Wanda -               Ma benedetta figlia, proprio adesso ti devi depilare!

Marco -                (Entrando dalla zona notte) Ciao ma', il bagno è occupato?

Wanda -               Sì, c'è tua sorella, poi deve andarci tuo padre.

Marco -                Allora torno a letto. (Esce da dove era entrato)

Wanda -               (Verso la porta del bagno) Lo vuoi un caffè?

Milena -               (Da fuori) Sì, grazie! mettimelo davanti alla porta.

Wanda -               (Eseguendo) Bevilo presto altrimenti si raffredda. (Andando verso la cucina) Tutte le mattine così, ma anche in queste piccole contrarietà si sente tanto il calore della famiglia! (Esce)

 

(La scena resta vuota per qualche istante. Ad un certo punto si apre la porta del bagno di quel tanto che basta per far spuntare un braccio che prende la tazzina di caffè e se la porta dentro; quindi si richiude facendo un lieve rumore che però Angelo avverte perché si precipita in scena dicendo:)

 

Angelo -              (Entrando, ormai vestito) Milena, sei uscita?

Milena -               (Da fuori) Ancora no!

Angelo -              Madonna mia! poi, quando uno ti risponde da là dentro, adopera sempre un tono che mi pare di sfida e di perfida soddisfazione! (Fa il verso) “Ancora no!”... “Occupato!”... “Solo un minuto!” Io m'immagino i gestacci che faranno da là dentro, quei filibustieri! Sono sicuro che anche se hanno finito di fare le loro cose rimangono lì lo stesso, magari s'annoiano ma lo fanno per il gusto di poter rispondere: "Occupato!" (Canticchia citando la canzone di Tiziano Ferro) “Non la posso tratte… nereee”

Wanda -               (Entrando) Tu stamattina farai sicuramente tardi.

Angelo -              Brava! grazie! lo so anche io che farò tardi! poi dovrò restare in ufficio dopo l’orario per recuperare! Niente… vado a chiedere alla signorina Marta se cortesemente mi fa usare il suo.

Wanda -               Beh, non è una novità, anzi, questa familiarità che stai prendendo con la signorina Marta mi puzza un po'!

Angelo -              Ma Wanda! sono solamente dei rapporti... come dire...

Wanda -               Intimi.

Angelo -              No, viscerali!

Wanda -               Certamente, tanto che l'altro ieri, quando non ti ha visto arrivare, è venuta da me tutta preoccupata e mia ha detto: "Suo marito sta poco bene, no? oggi non è venuto..."

Angelo -              (Riflettendo) Nnno, l'altro ieri non sono andato.

Wanda -               Allora vai, sbrigati.

Angelo -              Va bene, ciao. (Esce dalla comune)

Wanda -               E cerca di essere educato e di non starci molto! (Uscendo anche lei ma verso la cucina) Cosa non deve sopportare una moglie!

 

(La scena rimane vuota per qualche istante, quindi entra Marco e si dirige verso il bagno, quando è a nemmeno un metro dalla porta, questa si apre, entra Milena ed esce Marco)

 

Milena -               Ciao, Marco. (Esce per la zona notte)

Marco -                Ciao, Milena (Esce dalla porta del bagno)

Wanda -               (Entra dalla cucina e parla verso la porta del bagno) Milena! ne hai ancora per molto?

Marco -                (Da fuori) Non sono Milena, sono Marco e sono appena entrato... e ne avrò per molto!

Wanda -               Ecco, abbiamo almeno evitato un secondo dispiacere a vostro padre.

Milena -               (Entra, è pronta per uscire) Mamma, sono in ritardo! Siete voi che mi fate perdere il tempo con quel " Hai fatto?" "Milena sbrigati!" Poi uno s'innervosisce e c'impiega più tempo!

Wanda -               Lo dirò a tuo padre così si regolerà.

Milena -               (Uscendo dalla comune) Bè, ciao. Ah, mamma… oggi verrà Giulio a pranzo.

Wanda -               Che cosa gli devo preparare? (Milena non sente perché è già uscita) (Uscendo verso la cucina) Mah, oggi ci sono i fagioli, speriamo che gli piacciano.

 

(La luce si abbassa poi si rialza. È l'ora di pranzo. La scena è vuota, quindi entra Angelo dalla comune, stanco, di ritorno dal lavoro.)

 

Angelo -              (Chiama) Wanda!

Wanda -               (Entrando dalla cucina, indossa un abito da casa) Com'è andata, stamattina?

Angelo -              (Si siede) Bene, dopo che sono stato dalla signorina Marta.

Wanda -               Mm. Stamattina l'ho incontrata al supermercato che comprava Bagnolindo! O tu stamattina hai fatto un macello o lei vuol fare bella figura con te.

Angelo -              Non lo so, mi sembra d’aver fatto una cosa normale. Dov'è Milena?

Wanda -               Non è ancora tornata. Ah, oggi c'è Giulio a pranzo.

Angelo -              Chi è Giulio?

Wanda -               È un amico di Milena che lavora con lei; è di Bologna.

Angelo -              E da Bologna viene a mangiare qua?

Wanda -               È di Bologna ma lavora qui!

Angelo -              Mm, (Sospettoso) e da quanto tempo lo conosce?

Wanda -               Non lo so, da gennaio, credo.

Angelo -              (c.s.) E come mai io lo sento nominare soltanto ora?

Wanda -               Non lo so: strano perché è già venuto a mangiare qui almeno due volte. Ah, aspetta… è stato quando tu sei dovuto andare in trasferta a Milano.

Angelo -              E oggi ritorna.

Wanda -               Sì.

Angelo -              Com'è, questo Giulio?

Wanda -               Mah, mi sembra un bravo ragazzo.

Angelo -              Mm, e che rapporto c'è tra lui e Milena?

Wanda -               Mah, oltre al lavoro credo che ci sia amicizia... e una certa simpatia reciproca.

Angelo -              Mh, simpatia reciproca...

Wanda -               Non farla tanto lunga, dai! sono giovani!

Angelo -              Marco dov'è?

Wanda -               (Andando in cucina) In camera sua.

Angelo -              A studiare, bene, è giusto; sta facendo giurisprudenza e deve mettercela tutta se vuole diventare un bravo avvocato. Milena invece non ha voluto continuare, dopo ragioneria! Ha voluto andare a lavorare... ha voluto essere indipendente e fare i comodi suoi. (Guarda la porta del bagno) Chissà se c'è un articolo del codice sull'occupazione continuativa e persistente di ambiente privato. Potrei far causa a mia figlia e obbligarla per legge a non sostare per più di... non so... dieci, quindici minuti! Eh! è un rispetto della libertà e delle necessità del prossimo! È un concetto che devo chiedere a Marco. (Uscendo verso la zona notte, ad alta voce)           Wanda! Non si mangia, oggi?

Wanda -               (Uscendo dalla cucina) Cos'hai detto? (Non vede nessuno)

Milena -               (Entra dalla comune insieme a Giulio) Ciao ma'.

Giulio -                Buongiorno, signora.

Wanda -               Ciao, Giulio, come va?

Giulio -                Abbastanza bene, grazie.

Milena -               Ascolta mamma, c'è un piccolo problema: sai che Giulio finora ha alloggiato in una pensione; adesso avrebbe trovato un appartamentino in affitto ma ancora non ha tutti i mobili e per qualche giorno non può andare a dormire in questo appartamento, allora avevo pensato se nel frattempo poteva approfittare e venire qui.

Wanda -               Va bene ma dove può dormire?

Milena -               Oh, si adatterà benissimo nella camera con Marco, ci appoggiamo una rete.

Wanda -               Per me va bene ma bisogna dirlo a tuo padre.

Giulio -                Grazie, signora.

Milena -               (Trascina Giulio ed esce con lui verso la cucina) Dillo tu al babbo. (Da fuori) Mamma! è pronto da mangiare?

Wanda -               Mancano solo cinque minuti!

Angelo -              (Entrando dalla zona notte) È pronto da mangiare?

Wanda -               Mancano solo cinque minuti. Ascolta, Angelo, c'è Milena, di là, con Giulio, quel suo amico.

Angelo -              Da soli?!

Wanda -               Eh, se noi siamo qui…! Ascoltami: ti ho detto che Giulio è di Bologna e finora ha alloggiato in una pensione, ora ha trovato un appartamento ma che ancora non è pronto, così Milena mi ha chiesto se possiamo ospitarlo noi, per qualche giorno.

Angelo -              Dove?

Wanda -               Qui, in casa nostra; possiamo appoggiare una rete alla bell'e meglio in camera di Marco e farlo dormire lì.

Angelo -              Con Marco... mh, bisogna sentire anche lui. E per quanti giorni sarebbe, 'sto trambusto?

Wanda -               Mah, tre o quattro giorni, il tempo di fargli comprare almeno un letto e un fornello per casa sua.

Angelo -              Mh, in linea di massima sono d'accordo ma c'è una cosa… c’è una cosa che mi mette in agitazione e che adesso come adesso mi sfugge. Mah, (Ad alta voce) Marco! Scendi! (Tra sé) “Simpatia reciproca”...

Milena -               (Entra con Giulio dalla cucina) Babbo, questo è Giulio, Giulio, questo è mio padre. (A Giulio) Ti ha detto niente la mamma?

Angelo -              In che senso?

Milena -               Voglio dire: la mamma ti ha detto di Giulio?

Angelo -              Ah sì, sì, me l’ha detto.

Giulio -                Piacere, signor Angelo. (Entra Marco dalla zona notte)

Angelo -              Sicché, stai mettendo su casa.

Giulio -                Eh, sì, visto che ormai lavoro qui definitivamente non mi conviene più stare in una pensione.

Angelo -              Marco, questo è Giulio.

Marco -                Sì, sì, lo conosco.

Angelo -              Ah, bene, allora, Giulio, per qualche giorno dovrebbe dormire in camera con te finché non ha quel che gli serve per usare il suo nuovo appartamento, sei d’accorsdo?

Marco -                Per me non ci sono problemi.

Angelo -              Allora va bene.

Giulio -                La ringrazio tanto, grazie anche a te, Marco.

Angelo -              Bene, andiamo a mangiare.(Tutti si avviano verso la cucina) (Alla moglie) Cos'hai fatto oggi?

Wanda -               Fagioli. (Esce con Milena, Giulio e Marco)

Angelo -              Fagioli… mh. (Tra sé) Eppure c'è un problema che mi frulla per la testa e che ancora mi sfugge... (Esce)

 

(La luce si abbassa poi si rialza. È mattina. Entra Angelo proveniente dalla zona notte. È in accappatoio e mezzo assonnato. Si dirige verso la porta del bagno che prova ad aprire ma la trova perfidamente ed inesorabilmente chiusa, Si sente la voce di Giulio che grida:)

 

Giulio -                Occupato!

Angelo -              (S'inginocchia affranto davanti alla porta, poi si riprende e risponde con voce che cerca di rendere normale) Fai pure, Giulio. (Si rialza e si trascina verso una sedia) Ecco qual era il problema che mi sfuggiva! come ho fatto a non farmelo venire subito in mente? c'è un occupante in più ma il bagno rimane uno! Sono convinto che oggi non ci sarà niente da fare! E ieri sera abbiamo mangiato tutti i fagioli! (Prega a bassa voce) Giulio, ti prego, fa presto! non depilarti anche tu! Stanotte ho fatto un sogno meraviglioso! ho sognato che andavo a star di casa con Giulio nel suo nuovo appartamento ma questo non era un appartamento normale: appena si entrava si vedeva subito un bagno enorme! con tutti i sanitari sproporzionati: una vasca di dieci metri quadrati, un lavandone di cinque metri di diametro, una tazza grande come una vasca con un enorme pulsantone per l'acqua! non dico cos'era il bidè! Poi, in fondo, c'era una porticina con un sgabuzzino piccolo piccolo dove c'erano due lettini come quelli dei nanetti di Biancaneve, una cucinina minuuuuscola! e un tavolino con due sedie piiiiccole piiiiccole! Tutto dentro quello sgabuzzino! e io dicevo tutto contento: "Questa sì che è vita!" È il paradiso!

Wanda -               (Entra dalla cucina con due tazzine di caffè) Come mai sei ancora così?

Angelo -              (La guarda a lungo) No comment. (Esce verso la zona notte senza bere il caffè)

Wanda -               Cosa avrà voluto dire? (Rivolta verso la  porta del bagno) Lo vuoi un caffè?

Giulio -                (Da fuori) Sì, grazie! me lo può mettere davanti alla porta.

Wanda -               (Facendo l'espressione di aver capito che in bagno c'è Giulio, esegue) Bevilo presto, Giulio, che si raffredda. (Uscendo verso la cucina) Eh, anche se le situazioni cambiano si sente sempre tanto il calore della famiglia!

 

(La scena resta vuota per qualche istante. Ad un certo punto si apre la porta del bagno di quel tanto che basta per far spuntare il braccio di Giulio che prende la tazzina di caffè e se la porta dentro; quindi si richiude facendo un lieve rumore che però Angelo avverte perché si precipita in scena dicendo:)

 

Angelo -              (Entrando, ormai vestito) O... occupato? (Si porta le mani alle orecchie come se stesse per aspettare un gran botto)

Giulio -                (Da fuori) Sì!

Angelo -              Lo sapevo! lo sapevo! (Esce in cucina)

 

(Milena entra dalla zona notte va verso il tavolo su cui è rimasta la seconda tazzina portata da Wanda e beve il caffè, quindi si dirige verso il bagno. Quando è a nemmeno un metro dalla porta, questa si apre, entra Giulio ed esce Milena.)

 

Giulio -                Ciao, Milena. (Esce per la zona notte)

Milena -               Ciao, Giulio. (Esce dalla porta del bagno)

Angelo -              (Affacciandosi dalla porta della cucina e rivolgendosi alla porta del bagno) Hai fatto, Giulio?

Milena -               (Da fuori) Babbo, ci sono io, sono entrata adesso! (Angelo esce e non sente le parole seguenti) ma faccio prestissimo.

Wanda -               (Entra dalla cucina con altre due tazzine di caffè. Ad alta voce) Chi non ha ancora preso il caffè?

Angelo -              (Affacciandosi e subito scomparendo) Io!

Wanda -               Ah, tu non l'hai preso? (Torna in cucina lasciando una tazzina sul tavolo)

 

(La scena rimane vuota per qualche istante, quindi entra Marco che vede la tazzina di caffè sul tavolo, lo beve e si dirige verso il bagno. Quando è a nemmeno un metro dalla porta, questa si apre, entra Milena ed esce Marco)

 

Milena -               Il babbo dov'è?

Marco -                (Entrando in bagno) Non lo so.

Milena -               (Uscendo verso la zona notte) Si vede che non era urgente.

Angelo -              (Entra, ormai pronto per l'ufficio. Si rivolge alla porta del bagno) Hai fatto, Milena?... Milena! dico a te!

Marco -                Ci sono io, babbo! e ne ho per molto!

Angelo -              Per me in quel bagno c'è un'entrata segreta conosciuta da tutti tranne che da me! Un tunnel che hanno scavato di nascosto mentre io sono in ufficio! (Ad alta voce) In questa casa c'è un Abate Farìa! Wanda!! vado dalla signorina Marta!!

Wanda -               (Entrando, rassegnata) Fammi fare bella figura, eh?

Angelo -              In che senso?

Wanda -               Lascia il suo bagno come l'hai trovato. Ti ho detto della cura che ci mette la signorina Marta per farti trovare a tuo agio!

Angelo -              (Uscendo) Va bene, starò attento, ciao.

Wanda -               Ciao.

 

(Milena e Giulio entrano provenienti dalla zona notte, pronti per andare al lavoro)

 

Milena -               Noi andiamo, ci vediamo a pranzo, ciao.

Giulio -                Buongiorno, signora, e grazie di nuovo. (Escono entrambi)

Wanda -               (Da sola) Arrivederci, ragazzi! buon lavoro! (Tra sé) Cosa posso preparargli, oggi? Vediamo: un bel piatto di riso! Sì, è molto meglio dei fagioli e stiamo tutti più tranquilli! (Uscendo) Eeeh! l'avessi io, questo tipo di problemi!

 

(La luce si abbassa poi si rialza. È sera. Dopo alcuni istanti Angelo entra e si accascia su di una sedia, sfinito)

 

Wanda -               (Entrando) Come è andata oggi?

Angelo -              In ufficio o dalla signorina Marta?

Wanda                 In ufficio, stupido!

Angelo -              Male, malissimo! Il capoufficio era assente per malattia, io sono arrivato in ritardo e ho trovato tutto il lavoro suo da sbrigare! È stato un incubo! anche perché, siccome lui non c'era, tutti gli impiegati si sono messi a fare le cose al rallentatore.

Wanda -               Quando il gatto non c'è i topi ballano!

Angelo -              Brava, è stato proprio così! e in più ho dovuto fare anche il lavoro mio. Non ti dico che giornata!

Wanda -               (Indagatrice) E dalla signorina Marta?

Angelo -              Ah, benissimo! stamattina m'ha fatto trovare perfino gli asciugamani personali con la lettra "A" ricamata sopra!

Wanda                 (Acida) Saranno di uno dei suoi fidanzati; ho sentito dire che uno dei tanti si chiama Alberto.

Angelo -              A me non interessa, basta che siano puliti! Milena dov'è?

Wanda -               Sarà ancora al lavoro.

Angelo -              Con Giulio...

Wanda -               Per forza, lavorano insieme.

Angelo -              Mh, e Marco?

Wanda -               Marco è di sopra.

Angelo -              Marco è l'unica persona che mi fa star tranquillo, in questa casa. Studia, va bene all'università, sta sempre in camera sua, non porta nessuno a dormire a casa mia, ed è discreto quando va al gabinetto.

Wanda -               Cosa vorresti dire, con questo, che hai una figlia degenere?

Angelo -              Per carità! chi l'ha mai detto? è solo che Milena mi fa stare più in ansia, è più sbarazzina, è sempre fuori casa e quando c'è… (Indica il bagno) sta le ore chiusa là dentro!

Wanda -               E di me? di che cosa ti lamenti?

Angelo -              Ma cosa vuoi che dica, di te? Wandina! tu sei il pilastro, la colonna portante, di questa famiglia; se non ci fossi tu andrebbe tutto in malora! oltretutto non mi occupi mai il gabinetto!

Wanda -               Be', questo, purtroppo, è un problema mio. (Esce verso la cucina)

Marco -                (Entra dalla zona notte) Ciao.

Angelo -              Ciao, Marco, finito di studiare?

Marco -                Per oggi sì.

Angelo -              Cosa stai facendo di bello?

Marco -                Sto studiando Diritto Penale.

Angelo -              (Con orgoglio paterno) Ah, bene, bene, e quando hai finito... mettili in galera, tutti quanti! Ma di preciso, cosa stai studiando?

Marco -                Oggi pomeriggio ho studiato "Lo stato di necessità".

Angelo -              (Dopo un impercettibile attimo di pausa) E cosa sarebbe?

Marco -                È una scriminante prevista dall'articolo 54 che codifica il tradizionale principio della necessitas non habet legem.

Angelo -              Sarebbe a dire...?

Marco -                Sarebbe a dire che "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo".

Angelo -              Aspetta, aspetta. Fammi un po' capire...

Marco -                Te lo posso spiegare con un esempio classico come quello del naufrago: se un naufrago aggrappato al relitto respinge in mare un altro naufrago per salvarsi, il fatto può essere considerato uno stato di necessità per il quale si può escludere la punibilità.

Angelo -              Io, allora, se, preso da una necessità impellente alla mattina presto, buttassi giù la porta del bagno, prendessi tua sorella e la mandassi a lavorare così com'è a calci nel sedere, non sarei punibile!

Marco -                Be', se viene riconosciuta la situazione di pericolo...

Angelo -              Quella c'è!

Marco -                e la condotta lesiva...

Angelo -              Sarebbe...?

Marco -                La necessità di salvarsi.

Angelo -              C'è.

Marco -                L'inevitabilità altrimenti del pericolo...

Angelo -              C'è anche quella.

Marco -                e la proporzione tra il fatto ed il pericolo.

Angelo -              Ma sì! in fondo sono solamente dei calci in culo!

Marco -                Allora vai pure tranquillo!

Angelo -              (Soddisfatto) Vedi cosa vuol dire avere un avvocato per casa?

Marco -                A proposito, babbo, domani che è domenica porterò una ragazza a pranzo, ti dispiace?

Angelo -              Una ragazza?

Marco -                Sì, perché, ti sembra una cosa strana?

Angelo -              No, no, spero però che resti solo a pranzo! che non rimanga anche a dormire; per un fatto di logistica, capisci?

Marco -                No, no, stai tranquillo.

Angelo -              E chi sarebbe, 'sta ragazza?

Marco -                Be', più che una ragazza sarebbe la mia ragazza; studia legge come me, ci sto insieme ormai da due mesi e volevo farvela conoscere.

Angelo -              Da due mesi… beh, cosa vuoi che ti dica, va bene, però dillo anche a tua madre altrimenti lei, domani, ti prepara la solita frittatina riscaldata e ti farà fare brutta figura!

Marco -                Ok, grazie, babbo. (Esce verso la cucina)

Angelo -              (Da solo) Ma tu guarda, avrò due avvocati in casa! (Si corregge) no, in famiglia! perché, chiaramente, andranno a vivere per conto loro, in un'altra casa! Eh! non posso mica avvalermi con tutti dello "Stato di necessità"!

Wanda -               (Entrando) Angelo, hai sentito che Marco si è fidanzato?

Angelo -              Sì, sì, me l'ha detto, un po’ in ritardo ma me l’ha detto.

Wanda -               Allora domani saremo in sei!

Angelo -              Sì.

Wanda -               Come sta aumentando, la nostra famiglia, eh, Angelo? pensa che fra qualche anno saremo addirittura nonni!

Angelo -              Ehi, ehi! vai piano! cosa sei, matta? Marco deve ancora laurearsi, deve trovare un posto buono... (Ci pensa su) Perché stai parlando di Marco, no?

Wanda -               Certamente! di chi, se no?

Angelo -              Così, m'era venuto un dubbio!

Wanda -               Certo, prima dovrà sistemarsi; però mi piacciono tanto queste premesse! Poi sarà la volta di Milena...

Angelo -              T'ho detto di andarci piano! (Allarmato) o questa simpatia reciproca tra Milena e…

Wanda -               … e Giulio.

Angelo -              … e Giulio… s'è trasformata in un qualcosa di irreparabile??

Wanda -               Ma no, Angelo, che cosa vai a pensare!

Angelo -              Perché il padre di famiglia è sempre l'ultimo a venire a conoscenza di certi fatti e quando chiede le cose si trova sempre davanti a.... a delle porte chiuse!

Milena -               (Entrando con Giulio) Buonasera a tutti!

Giulio -                Buonasera.

Angelo -              Avete fatto gli straordinari?

Milena -               Perché?

Angelo -              Eh, sono le otto e un quarto!

Wanda -               E lasciali perdere! avranno avuto da fare.

Giulio -                Siamo stati a fare una passeggiata per rilassarci un po'.

Wanda -               Avete fatto benissimo ed ora andiamo tutti a mangiare!

Angelo -              Ci sono i fagioli anche stasera?

Wanda -               No.

Angelo -              Meno male!

 

(Tutti escono dalla porta della cucina tranne Milena e Giulio)

 

Angelo -              Voi non venite?

Milena -               Sì, sì, arriviamo subito!

 

(Non appena tutti sono usciti, Milena e Giulio  si abbracciano  e si baciano teneramente)

 

(La luce si abbassa poi si rialza. È domenica mattina. Entra Angelo in accappatoio, senza guardare la porta del bagno né senza dirigersi verso di essa, chiede ad alta voce, ormai rassegnato:)

 

Angelo -              Chi c'è nel bagno?

Marco -                (Da fuori) Io!

Angelo -              Io, chi?

Marco -                (c.s.) Marco!

Angelo -              (Sorpreso) Oh perbacco! com'è 'sta novità?

Marco -                (Da fuori) Eh, non ne potevo più!

Angelo -              (Tra sé) E com'è che Milena non l'ha fregato sul tempo? Aaah, capisco: oggi è domenica! ecco perché! Ah! la domenica è tutta un'altra cosa! è tutto più calmo, più tranquillo! siamo tutti più buoni! C'è Marco che riesce ad anticipare Milena, io non ho una gran fretta perché non devo andare in ufficio, la signorina Marta non mi deve ospitare a casa sua, basta avere solo un po’ di pazienza!... che pace!

Wanda -               (Entra con due tazzine di caffè) Chi vuole il caffè?

Angelo -              Io.

Marco -                (Da fuori) Io!

Wanda -               (Posa una tazzina in terra, davanti alla porta del bagno, e si rivolge ad Angelo) Non è carina, questa tradizione? (Esce)

Angelo -              Eh! uno spettacolo!

Marco -                (Entra proveniente dal bagno, prende la tazzina di caffè ed esce per la zona notte chiedendo al padre:) Giulio non è rimasto a dormire da noi, stasera?

Angelo -              Come no! ieri sera l'ho visto salire di so... (S'interrompe) Wandaaaaa!!!

Wanda -               (Entrando) Ma cosa urli? vuoi svegliare Milena e Giulio?

Angelo -              (Si altera ancora di più) Dov'è Giulio?!

Wanda -               Sarà in camera sua.

Angelo -              E qual è la camera sua?

Wanda -               Perché me lo chiedi?

Angelo -              Perché stanotte non ha dormito con Marco!

Wanda -               Ah, (Come per scusarlo) ciò significa che ha buon gusto!

Angelo -              Wanda! ti sei ammattita, per caso?? Vuoi insinuare che ha dormito con mia figlia? in casa mia??

Wanda -               Ma dai, Angelo, quei ragazzi stanno insieme ormai da tre mesi e sono anche grandicelli! pensi che vivano solo di poesia? (Esce in cucina)

Angelo -              (Seguendola) Stanno insieme da tre mesi?? è questo che si chiama “simpatia reciproca”?? Perché non me l'hai detto chiaro e tondo? (Esce verso la cucina chiamando ad alta voce) Milena!

 

(Milena entra di soppiatto e si dirige verso la porta del bagno dalla quale esce)

 

Angelo -              (Entra e grida verso la porta della zona notte) Milena!!

Milena -               (Da fuori) Sono in bagno!!

Angelo -              (Mettendosi con la faccia proprio di fronte alla porta del bagno) Milena, esci subito che ti devo parlare!

 

(Mentre Angelo è di spalle entra Giulio che, non visto da Angelo, esce per la porta della cucina)

 

Milena -               (Da fuori) Babbo, non potevi trovare un momento meno opportuno!

Angelo -              Mi sono informato sui miei diritti e se voglio posso farti uscire da lì dentro con qualsiasi mezzo! e visto che opponi resistenza vado a scambiare quattro chiacchiere col caro Giulio! (Esce verso la zona notte)

 

(Milena entra proveniente dal bagno mentre Wanda e Giulio entrano provenienti dalla cucina)

 

Wanda -               Non preoccupatevi, ragazzi, sistemerò tutto quanto io. (A Giulio) Mio marito urla e sbraita ma in fondo è un pezzo di pane.

Angelo -              (Da fuori) Milena!!

Wanda -               Presto, andate in cucina, e state tranquilli.

Giulio -                Io dovrei andare in bagno. (Esce per la porta del bagno)

 

(Wanda e Milena escono per la porta della cucina. Angelo entra e si dirige verso la porta del bagno, nella stessa posizione di prima, in modo che non possa vedere Milena che entra dalla porta della cucina ed esce per quella della zona notte)

 

Angelo -              Milena! dov'è Giulio?

Giulio -                Sono in bagno!

Angelo  -             E Milena dov'è?

Giulio -                Non è qui.

Angelo -              E ci mancherebbe altro! (Esplode) È mai possibile che in questa casa non si riesca a parlare con nessuno?!?

Wanda -               (Entra dalla porta della cucina, melliflua.) Che cosa c'è che ti turba tanto , amore mio?

Angelo -              Cosa c'è che mi turba? ma non hai capito che…

Wanda -               (Lo interrompe) Ma sì che ho capito! ho capito che si vogliono bene e che hanno anche intenzione di sposarsi presto.

Angelo -              Anche loro?!

Wanda -               Ormai abbiamo i figli grandi, Angelo mio, e dobbiamo aspettarcele, queste cose che fanno parte della vita, non credi?

Angelo -              Sì ma queste son cose delicate, che devono essere apprese con cautela! Adesso Milena dov'è?

Wanda -               Sarà in camera sua; se la chiamo mi prometti che ti comporterai da padre sensato, senza trascendere?

Angelo -              Tu falla venire qui e non ti preoccupare.

 

(Wanda esce per la zona notte. Giulio, credendo che non ci sia nessuno, entra, proveniente dal bagno e imbattendosi in Angelo, si trova spiazzato)

 

Angelo -              Oh! ma guarda chi c’è! bene! benissimo! finalmente riesco a vedere la porta del bagno aperta! Ci deve essere stato un disguido nell'organizzazione anti-Angelo! (A Giulio) Vieni un po' qui, tu...  mettiti a sedere. (Giulio gli si siede vicino) Sicché, tu e Milena...

Giulio -                Sì, signor Angelo, ci vogliamo sposare.

Angelo -              Alt, aspetta, non correre. Te e Milena vi vorreste sposare.

Giulio -                Sì, ci vogliamo molto bene e penso che sia ormai ora di fare questo passo.

Angelo -              Mh. (Pensieroso, facendola cadere dall'alto) Capisco, beh, in effetti… in fondo siete tutti e due grandini, siete ormai indipendenti... a proposito, che lavoro faresti, tu, precisamente?

Giulio -                Lo sa, lavoro nella stessa ditta di Milena, sono ingegnere idraulico.

Angelo -              (Sopra pensiero) Ingegnere idraulico… (Folgorato) In... ingegne.. ingegnere idraulico?!?

Giulio -                (Perplesso) Sì, perché?

Angelo -              (Sognante) Ingegnere idraulico... (A Giulio) Non ingegnere civile??

Giulio -                No.

Angelo  -             Nemmeno meccanico?

Giulio  -               No, signor Angelo, sono ingegnere idraulico.

Angelo -              (Gli sorride amorevolmente) Capisco. E… volendo, come ingegnere idraulico… tu sapresti farmi... così, magari a tempo perso, un progettino per un... un secondo bagno, in questo appartamento?

Giulio -                Penso di sì. signor Angelo.

Angelo -              (Affettuoso, gli mette un braccio attorno al collo) Pensi di sì...! Ma non chiamarmi “signor”! chiamami solo “Angelo”!

Giulio -                La ringrazio.

Angelo -              Ti devo dir la verità, caro genero: dopo lunga e ponderata riflessione sono giunto alla conclusione che sono proprio contento che Milena abbia trovato un bravo ragazzo come te! Un ragazzo pratico, che adopera l'ingegno, che sa costruire delle cose necessarie, indispensabili! Bravo! bravo ingegnere idraulico! Ma avevo capito subito che tu sei un tipo sveglio che sicuramente farà carriera.

Giulio -                Grazie di cuore.

Angelo -              Ma cosa fai qui? vai subito a chiamare tutti per festeggiare insieme questo bell'avvenimento!

Giulio -                Mi scusi, signor…

Angelo -              (Lo corregge) Solo “Angelo”, e dammi pure del “tu”.

Giulio -                Sì, Angelo. Ma se sia Milena che Marco si sposeranno, a te cosa servirà un secondo bagno?

Angelo -              Non ti preoccupare; a parte che per Marco ci vorrà ancora un po' di tempo, ma questa deve essere una mia soddisfazione! capisci? Vai, Giulietto, vai! (Giulio esce per la zona notte) (Tra sé) Una soddisfazione! (Angelo esce per la porta del bagno)

 

(Dopo qualche istante Entrano Wanda, Milena e Giulio)

 

Giulio -                (A Wanda) Suo marito è veramente una persona deliziosa, signora, non ha fatto la minima obiezione e ci siamo intesi subito, anzi, direi che siamo diventati… amici!

Wanda -               Non ne avevo dubbi, Giulio, conosco mio marito; era Milena ad essere un po' preoccupata.

Milena -               Perché lo conosco anch'io!

Wanda -               (Chiama) Angelo!

Milena -               (c.s.) Babbo!

Giulio -                (c.s.) Angelo!

Marco -                (Entra, va verso la porta del bagno, cerca di aprirla ma la trova chiusa, allora chiama) Babbo!

Angelo -              (Da fuori, con toccante soddisfazione) OCCUPATO!!!

 

SIPARIO

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