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Ficcanaso!






codice SIAE: 952253A

(disponibile anche in napoletano)

Rappresentata da
Associazione Teatrale "Le Ombre" di Bg. S. Maria (Pesaro)
Compagnia dialettale Urbinate


Sinossi
Dina passa le sue giornate cercando di sapere tutto di tutti e le due finestre del suo salotto sono postazioni di guardia che lei usa per spiare i suoi vicini di casa con estrema metodicità. Ma in Dina c'è anche una punta d'invidia nei confronti di una sua vicina (Antonia), tanto che ariva ad organizzare un sotterfugio per non essere da meno quando viene a sapere che Antonia partirà per le vacanze. Fingerà infatti di partire anche lei. Il marito, il figlio e una sua vicina ingenua ne sono, loro malgrado, coinvolti, ma non tutte le ciambelle…!

Ficcanaso!

 due atti di

Paolo Cappelloni

  


Personaggi

Elio – (40/50 anni)

Dina – sua moglie (40/50 anni)

Marino – il figlio (20 anni)

Clara – vicina di casa (30/40 anni)

Antonia – vicina di casa (40/50 anni)

Luisa – vicina di casa (35 anni)

 

PRIMO ATTO

 

 

La scena si svolge in casa di Elio e Dina. È un salotto modesto con un’uscita esterna in fondo a sinistra (dev’essere la porta d’ingresso con lo spioncino) un’uscita interna in fondo a destra e due finestre che vengono tenute sempre socchiuse, una a sinistra del pubblico e una sulla parete di fondo. All’aprirsi del sipario la scena è vuota, dopo pochi secondi entra Elio di ritorno dal lavoro.

 

Elio -                   Sono qui! Ehi, c'è nessuno? (Chiama) Dina! Sono tornato!… Anche oggi ho finito di lavorare!… Dinaa!

Dina -                  (Entrando) T'ho sentito, casinista!! Cosa urli? Dove sei, al mercato? Sai che qui i muri sono tanto sottili che gli altri sentono tutto!

Elio -                   Lo so ma ho detto solamente che sono tornato!

Dina -                  E agli altri non deve fregare niente di sapere che te lavori, a che ora torni a casa e via dicendo, va bene?

Elio -                   Ma io…

Dina -                  “Ma io” niente! (Sottovoce) Non sai che tutti dappertutto vogliono sapere tutto di tutti?

Elio -                   Come hai detto, scusa?

Dina -                  Che tutti dappertutto vogliono sapere tutto di tutti! Per poi parlare alle spalle, criticare, dir male e dare giudizi campati in aria! Perciò zitto! Ognuno sa i fatti suoi!

Elio -                   (Sottovoce) Va bene, allora, detto tra noi, t'avverto che oggi non pranzo perché abbiamo fatto uno spuntino in ufficio e mi sono rovinato l’appetito.

Dina -                  E perché hai fatto uno spuntino di straforo?

Elio -                   Perché va in pensione Tardini e l'abbiamo festeggiato.

Dina -                  Va in pensione Tardini? Non mi dire! Riziero?? Ma quanti anni ha?

Elio -                   Eh, l’età della pensione!

Dina -                  Ma tu senti! Riziero! Lo facevo più giovane! Io ero ancora una ragazzina ma me lo ricordo bene quando stavamo nello stesso quartiere!

Elio -                   Eh, me lo ricordo anch'io. Sua madre vendeva la verdura vicino a Brocca, il calzolaio. Stava proprio attaccata a lui.

Dina -                  Ah, proprio attaccata, sì… sotto tutti i punti di vista!

Elio -                   Eh, lo so, se n’è parlato per anni in tutto il circondario.

Dina -                  Eh! Vuoi che non me lo ricordi? C’è chi diceva che Brocca poteva essere addirittura il padre di Riziero!

Elio -                   Sì, sì, lo so. E pensa che adesso va in pensione! Come passa il tempo, eh?…

Dina -                  E… quanto prenderà?

Elio -                   Boh, di preciso non lo so ma sarà una bella cifretta perché ha cominciato a lavorare che era un ragazzino!

Dina -                  Be', vedi di venirlo a sapere di preciso perché le cose o s'imparano per bene o per niente.

Elio -                   Marino dov'è?

Dina -                  In camera sua, ha già mangiato perché non ha gli amici che vanno in pensione, lui.

Elio -                   Ci mancherebbe altro! Troppo tempo dovrà passare prima che arrivi l’ora sua!

Dina -                  A proposito, che or'è?

Elio -                   Le due.

Dina -                  Porca paletta! (Si precipita alla finestra di fondo e la socchiude quel tanto da poter sbirciare all’esterno senza essere vista)

Elio -                   Cosa c’è?

Dina -                  Come cosa c’è? Son le due! Devo verificare se la figlia di Luisa torna da scuola puntuale o se tarda come al solito! Anche se oggi non c’è Matteo, il figlio di Lucilla.

Elio -                   Perché, si… parlano?

Dina -                  (C.s.) Si parlano?? Mm…! Secondo me fanno i comizi, insieme! Son due mesi che son sempre appiccicati! Io scommetto che prima o poi succede il patatrach! Comunque, oggi dovrebbe essere puntuale perché Matteo è da ieri che sta poco bene e non è nemmeno andato a scuola.

Elio -                   Come l'hai saputo?

Dina -                  Eh, ho visto il dottore che entrava su da loro e gliel'ho chiesto! M’ha risposto un po’ scocciato ma tanto, oh, quando c’è la salute di mezzo…!

Elio -                   Capisco…

Dina -                  (C.s.) Infatti, eccola va’, oggi è puntuale come il purgante!

 

(Nel frattempo, Elio è andato a guardare dalla finestra a sinistra del pubblico)

 

Elio -                   Stelinda sta stendendo i panni sulla terrazza. Ancora non l'ha capita che dopo Antonia, al piano di sotto, va in bestia perché le gocciola tutto sulla tenda della terrazza sua.

Dina -                  (Va a sbirciare insieme al marito) Fa' vedere, fa' vedere… Io mi vergognerei di mettere al vento della biancheria così! Aspetta un po’… (Estrae un binocolo dal cassetto del tavolo e torna ad osservare con più cura) Guarda te che roba: ha i calzini tutti rammendati, i reggipetti tutti slabbrati però escono sempre tutti in ghingheri! Ah, sì, sì… Sopra hanno i vestiti di grido e sotto le mutande da urlo!

Elio -                   Lascia perdere, dai.

Dina -                  Cosa lascio perdere? Mica faccio niente di male!

Elio -                   (Le si avvicina incuriosito e le prende il binocolo) Fa’ un po’ vedere anche a me.

Dina -                  (Lasciandogli il posto alla finestra) Ah sì, eh?

Elio -                   (Guardando col binocolo) Ma Stelinda ha avuto sempre un tafanario così?

Dina -                  Eh! E' un marchio di famiglia! Quello della madre era anche peggio, il padre peserà centotrenta chili e la sorella sai chi è…

Elio -                   No.

Dina -                  Come no!! Ma dove vivi, sulla luna? E' quella che ha il negozio di casalinghi qui dietro l'angolo!

Elio -                   Chi?? Quella trippona che ha sposato lo stagnaio che lavorava al porto?

Dina -                  Precisamente! Sciacquone, quello che prima di sposarsi con lei è stato fidanzato per tanto tempo con Faustina che adesso, poveretta, ha fatto una mezza finaccia.

Elio -                   Ha fatto una finaccia?

Dina -                  Non lo sai?? Faustina, poverina, ti ricordi com'era messa…

Elio -                   Me lo ricordo sì! La chiamavamo “Compassione”!

Dina -                  Ecco, dopo che ha smesso con Sciacquone s’era sposata con un poveretto mezzo sciancato che meglio di lei non poteva pretendere ma poi, chissà, sarà che col tempo l’ha vista bene, fatto sta che s’è messo a bere.

Elio -                   Per digerirla meglio.

Dina -                  Può essere, ma quando la sera tornava a casa ubriaco duro le arrivavano tante di quelle sventole che s’era ridotta peggio di quello che era, se fosse possibile… Alla fine si sono separati e lei è rimasta un po’… (Si tocca la tempia col dito)

Elio -                   Per la separazione?

Dina -                  No, per le sberle. (Gli riprende il binocolo) Ecco, è tornata dentro. Per forza, a quest’ora comincia la telenovela e lei, fanatica com'è, non perde una puntata!

Marino -              (Entra sorprendendo la madre che guarda col binocolo) Cosa guardi, le stelle in cielo?

Dina -                  No, la signora Stelinda sulla terrazza:

Marino -              Sai che spettacolo!

Elio -                   Be', quando si china verso oriente qualcosa da vedere c’è!

Marino -              Me l'immagino! Senti, io esco, torno stasera. (Esce)

Dina -                  Sì, sì, cocco. Vedi di non far tardi!

Elio -                   (A Marino) Vedi di non far tardi! (A Dina) Oh, vuoi sapere l’ultima?

Dina -                  Eh no? Dimmi dimmi!

Elio -                   Ho saputo che Giorgio, qui di sopra, ha fatto la macchina nuova.

Dina -                  Dai?? Che macchina ha fatto?

Elio -                   Il nuovo modello della Mercedes.

Dina -                  Alla faccia…!! (Si precipita alla finestra di sinistra) Si vede da qui?

Elio -                   Ma va'…! Ha affittato un garage apposta. Ne ha trovato uno a un duecento metri da casa!

Dina -                  Hai capito…! Non gli bastava una macchina qualsiasi! La Mercedes! Lui si deve distinguere sempre! Poi hai visto come cammina? Tutto duro che pare la debba fare da un momento all'altro! Quando lo incontro qui fuori ci fosse una volta… una volta che salutasse! Gli venisse uno stormo di piccioni con la sciolta a scagacciargli tutta la macchina nuova, tò! (CAMPANELLO) Adesso chi sarà? (Va a vedere dallo spioncino) Oh, è Luisa. (Apre)

Luisa -                 (Entrando) Disturbo, Dina?

Dina -                  Per carità! Stavo parlando con mio marito. Mettiti a sedere.

Elio -                   Io vado a fare due chiacchiere al bar. (Esce)

Dina -                  (A Luisa, indicando Elio che esce) Poi dicono che siamo pettegole noi donne! Discorrono più tra loro al bar che a Montecitorio!

Luisa -                 Perché discorrono molto su quel monte?

Dina -                  Luisa! A Montecitorio c’è il Parlamento! Se non parlano lì…! Vuoi un caffè?

Luisa -                 No, grazie. Se mi fai il piacere prenderei volentieri un bicchiere d’acqua perché oggi con quel cavolo di prosciutto m’è venuta una sete che non ne posso più!

Dina -                  (Portandole un bicchiere d’acqua) Ma vedo che compri sempre il prosciutto nostrano! Dovresti prendere quello dolce, devi sentire che roba! E non fa venir sete!

Luisa -                 Ah, lo so ma con quel che costa mi vengono i crampi allo stomaco!

Dina -                  Hai ragione anche te. Hai visto invece Antonia, come fa vedere che compra tutta la roba più cara?

Luisa -                 Ah, ma lei può! Il marito con quell'officina guadagna quel che gli pare!

Dina -                  Comunque è rimasta sempre una tarpana! Come quando da ragazza lavorava da quella modista che non si capiva cosa davano via di preciso…

Luisa -                 (Non capisce l'allusione) Cosa davano via di preciso?

Dina -                  Voglio dire che… Oh, io non sono mai stata una ficcanaso, figuriamoci, ma anche se non vuoi, quando senti i sussurri a destra e a sinistra di faccende poco pulite, le cose si vengono a sapere!

Luisa -                 Poco pulite??

Dina -                  Eh sì.

Luisa -                 (Ingenuamente sorpresa) Ma non ti dico…!

Dina -                  Insomma, te non la incroci mai perché scendi tardi, a far la spesa, ma tutte le mattine al supermercato fa un teatro…!: (La imita) “Mi dia un mezzo chilo di salmone infumichito e una decina di lastici che oggi voglio fare una rotatuglia di pesce, ma non mi dia gli scampoli con le tenaglie perché l’ultima volta me se n'è chiappata una nel braccialetto d’oro e ci sono stata mezz’ora per districagnarla!”

Luisa -                 Ma cosa fa, pulisce gli scampi con i braccialetti d’oro?

Dina -                  Ah, può essere…!

Luisa -                 Con quello che costano adesso!

Dina -                  I braccialetti?

Luisa -                 No, gli scampi! Io, quelli, li vedo col binocolo!

Dina -                  Eh, lo so, proprio col binocolo… a proposito, come sta tua figlia?

Luisa -                 Eh, fa ammattire come tutte le ragazze della sua età, perché?

Dina -                  No, perché vedo che studia parecchio, fa anche il tempo prolungato a scuola!

Luisa -                 Il tempo prolungato?

Dina -                  Eh, torna sempre alle tre.

Luisa -                 Ah, no, è che si ferma un po' con le amiche prima di venire a casa.

Dina -                  Ah, ecco.

Luisa -                 Stamattina ho fatto due parole con Clara.

Dina -                  Luisa, non mi nominare quella vipera, per carità! Ché ho rotto tutti i ponti, con lei!

Luisa -                 E perché?

Dina -                  Perché un giorno che mi sono permessa di farle il favore di portarle su la posta a domicilio perché aveva la buca delle lettere che straripava m’ha fatto una mezza scenata! (La imita) “Tu non ti devi permettere di prendere la mie cose private!” Hai capito?? Dopo che le ho fatto il piacere??… “Le mie cose private…!” Capirai! Per una bolletta della luce, una della Telecom, una pubblicità di elettrodomestici e una cartolina di una sua amica che le mandava i saluti dalla Spagna!… Da quel giorno ognuno per la sua strada! Oh, mi raccomando, non dir niente a nessuno eh?

Luisa -                 No, no. Però è brutto rovinare i rapporti così.

Dina -                  Che poi…

Luisa -                 Che poi?

Dina -                  Anche lì c’è qualcosa che non mi quadra per niente!

Luisa -                 In che senso?

Dina -                  Devi sapere che suo marito esce di casa tutte le mattine alle otto e mezza e torna puntualmente la sera alle cinque.

Luisa -                 Embè?

Dina -                  (Sottovoce) Embè, ieri mattina l’ho visto uscire alla solita ora ma con una valigia grossa così! E alle cinque non era tornato a casa per niente!

Luisa -                 E dov'è andato?

Dina -                  È quello che vorrei sapere io! Adesso, per carità, può essere tante cose, non voglio sapere di sicuro, ognuno fa gli affari suoi ma sai… una certa curiosità viene spontanea!

Luisa -                 Certamente! E stamattina non l'hai visto?

Dina -                  Eh, no, se ieri sera non è tornato! Aspetta un po’, ho sentito un rumore. (Va a vedere dalla finestra di sinistra poi la apre facendosi vedere) Buongiorno, Antonia, sono qui con Luisa! (A Luisa, sottovoce) Fatti vedere se no chissà cosa pensa. (Luisa si avvicina alla finestra) Dove va a quest’ora, tutta bella? (Ascolta) Ah, dalla parrucchiera? (Ascolta) Eh, lo so, è brutto quando si vede la ricrescita!

Luisa -                 Buongiorno Antonia. Sono qui da Dina.

Dina -                  Da che parrucchiera va, se non sono troppo curiosa? (Ascolta) Accidenti, è un salone di lusso! (Ascolta) Ah sì, sì, per queste cose non si può stare a guardare i soldi!

Luisa -                 (Sottovoce a Dina) Quello non si dice per la salute?

Dina -                  Venga a trovarmi, una volta! (Ascolta) La settimana prossima parte per le vacanze? Ah, capisco. E dove andreste? (Ascolta) Ancora non avete deciso. Capisco… (Ascolta) Io?? Certamente! Anche io ho una mezza intenzione di andar via da qualche parte ma ancora non so nemmeno io di preciso… Be' prima di partire faccia un salto a far due chiacchiere con me e Luisa! (Ascolta) Sì, sarei contenta! (Ascolta) Va bene, la saluto, Antonia. (A Luisa, mentre guarda Antonia che si allontana) Che ambiziosa che è! Non si vuol convincere che ormai ha un’età e cerca di coprire tutte le magagne che le vengono fuori. Quella della profumeria m’ha detto che non fa altro che comprare creme per le rughe, per le smagliature, per la cellulite, per le centopelli…

Luisa -                 Andrebbe d’accordo con me che con 'sta miseria stabile oltre la saponetta non vado!

Dina -                  Eh, ma te sei tanto bella!

Luisa -                 Eh… sì!! Ma senti, Dina, vai in vacanza per davvero?

Dina -                  Macché! L’ho detto così per farle rabbia! Non voglio mica far la figura della pellegrina con una che ha tutta quella boria!… Aspetta un po’… (Va ad affacciarsi alla finestra di sinistra) Niente, m’era parso che tornasse il marito di Clara.

Luisa -                 Ma dopo come fai a farle credere che parti per davvero?

Dina -                  Bella domanda…! Be', qualcosa inventerò! Ma te non dir niente a nessuno, mi raccomando!

Luisa -                 Stai tranquilla.

Elio -                   (Entra) Oh, Dina, sono qui!

Dina -                  Ti vedo! Allora? Cosa vuoi mettere, l’articolo sul giornale?

Elio -                   Be', sarebbe simpatico, vedo già il titolo: (Scherzando. Con enfasi) “Impiegato pubblico torna a casa dal bar che bazzica di solito e la moglie…”

Luisa -                 (Presa dall’enfasi di Elio) … e la moglie??

Dina -                  Gli da dell'imbecille! Stammi a sentire: Cosa si dice al bar?

Elio -                   Le solite cose: sport, tasse…

Dina -                  E del marito di Clara s’è detto niente?

Elio -                   Ma cosa gliene frega, a quelli del bar, del marito di Clara?

Luisa -                 Dina, io vado. Comincio a preparare qualcosa par la cena.

Dina -                  Hai ragione, toccherà fare un qualcosa anche a me.

Luisa -                 Ci vediamo domani. (Esce accompagnata alla porta da Dina)

Dina -                  (A Elio) Mica sa niente di sua figlia e di Matteo!

Elio -                   Eh, i genitori sono sempre gli ultimi a sapere le cose.

Dina -                  Vado a preparare qualcosa per stasera. Cosa ti piacerebbe mangiare?

Elio -                   Guarda, Dina: Mi andrebbe qualcosa di leggero perché mi sento ancora quelle tartine sullo stomaco.

Dina -                  Allora ci sono quei due peperoni rimasti da ieri, te li faccio con un filo d’olio così non ti riempiono lo stomaco. (Esce)

Elio -                   Va, bene. (Rimasto solo, Elio va ad affacciarsi alla finestra di sinistra da cui vede passare Giorgio) Oh, ciao, Giorgio! Come va la macchina nuova? (Ascolta) Eh, me l'immagino! Quanto l'hai pagata? (Ascolta) Però…! E quante rate hai fatto? (Ascolta) Più l’affitto del garage! Comunque, è una gran bella macchina! Stai attento ai piccioni! (Ascolta) Eh, perché se lasci le cacchine per molto tempo si può corrodere la carrozzeria! (Ascolta) Va bene, ti saluto. (Guarda in alto e vede la Stelinda) Oh! È tornata la signora Stelinda! (La osserva) Be', il tafanario è grosso ma mica è eccessivo! Ha una certa rotondità che può piacere.

Dina -                  (Entra sorprendendo Elio in contemplazione) Cosa?

Elio -                   (Scostandosi dalla finestra) La macchina di Giorgio! Hai visto che linea?

Dina -                  Mm.

Elio -                   Mm cosa? Adesso vanno di moda così!

Dina -                  Mm, e ti piace?

Elio -                   Mah…! Bisognerebbe provarla!

Dina -                  Te non ce la faresti nemmeno a metterla in moto, te lo dico io!… A proposito, ho detto ad Antonia che andiamo in vacanza.

Elio -                   Noi? Sei matta?? E dove prendiamo i soldi??

Dina -                  Ma mica andiamo sul serio! Facciamo finta!… Staremo qualche giorno chiusi in casa senza farci vedere da nessuno e poi fingiamo di essere tornati!

Elio -                   Ma non ti dico…! E come t'è venuta in mente una cosa così?

Dina -                  Per via di Antonia che si fa sempre un vanto che va in vacanza a destra e a sinistra a girandoloni per il mondo e allora le ho detto così.

Elio -                   Oh signore! E quando si dovrebbe andare… in vacanza?

Dina -                  La fine della settimana, va bene?

Elio -                   E con l'ufficio, come faccio??

Dina -                  Eh! Con tutto il daffare che avete non ti rimarrà difficile chiedere un permesso, no?

Elio -                   Eh, farò il possibile!

Marino -              (Entra da fuori) Ciao ma’.

Dina -                  Marino! Sei tornato presto, cocco!

Elio -                   E’ vero, com’è?

Marino -              I miei amici dovevano andare a studiare.

Elio -                   Te, invece? Non hai niente da fare?

Marino -              Papà, sai che tornerò all'Università dopo le vacanze di Pasqua! (Esce verso la camera sua)

Elio -                   (A Dina) Ma all’Università non danno mai i compiti per casa?

 

BUIO

(È il giorno dopo. Dina è sola in scena, sta parlando al cellulare con Luisa)

 

Dina -                  No, Luisa, non è tornato nemmeno stanotte! Ieri sera sono stata in piedi apposta fino a mezzanotte ma del marito di Clara manco l’ombra! (Ascolta) Sì… Per me hanno litigato di sicuro, e anche di brutto! Col caratterino che ha! Te non le dire niente, sai!… A proposito, come sta Matteo, il figlio di Lucilla? Ho saputo che stava poco bene. (Ascolta) Ah, è tornato a scuola? Infatti, era una semplice infreddatura… (Ascolta) No, io ho già mangiato, sto aspettando Elio. Te hai già mangiato o aspetti tua figlia verso le tre? (Ascolta) Adesso?? No, no, da retta a me: ti tornerà verso le tre (Ascolta) Eh, hai detto te che si ferma con… con le amiche!

Elio -                   (Entra) Ciao, con chi parli?

Dina -                  Ti saluto, adesso, Luisa. E’ tornato il lavoratore indefesso. (Ascolta) Come chi? Elio! (Le spiega che era una battuta ironica) Facevo per dire. (Ascolta) Sì, sì, ciao. (A Elio) Tocca spiegarle sempre tutto! Sono indecisa, Elio, se dire o no a Luisa di sua figlia e di Matteo.

Elio -                   Io direi di non dirle niente. Dovessi passare per ficcanaso…!

Dina -                  Per carità! Allora non le dico niente di sicuro!

Elio -                   Marino dov'è?

Dina -                  Oh, lui ha già pranzato ed è riuscito.

Elio -                   A proposito, cosa si rimedia da mangiare?

Dina -                  Non è andato in pensione nessun altro, oggi?

Elio -                   Eh, no, mi dispiace.

Dina -                  Ieri sera avrai finito anche tutti i peperoni…!

Elio -                   Ma erano rimaste solo le bucce!!

Dina -                  Mm, dovrò buttarti giù due spaghettini. E per dietro cosa vuoi?

Elio -                   Io per dietro non voglio niente!

Dina -                  Volevo dire: per secondo!

Elio -                   Ah, quello che riesci a rimediare spulciando nel frigo.

Dina -                  (Uscendo) Bravo! Così mi piaci: un uomo di molta comprensione e di poche fregne.

 

(Rimasto solo, Elio va alla finestra di sinistra e guarda verso l’alto)

 

Elio -                   Oh, buongiorno Stelinda, stende i panni anche oggi? (Ascolta) Stia attenta che non goccino perché se fa piovere sopra la tenda della signora Antonia, dopo sentiamo i suoi tuoni e fulmini! (Ascolta) Ah, vorrebbe mettere anche due vasi di gerani? Non è meglio una piantina grassa? (Ascolta) Eh, così non c’è bisogno di innaffiarla tanto!… Oh, attenta a non sporgersi tanto, per stendere! Pesa pió la testa del… be', niente niente, faccia pure! Vedo che è ben bilanciata!

Dina -                  (Entrando) Con chi parli?

Elio -                   Con la signora Stelinda. Le stavo dicendo di non far gocciare i panni di sotto.

Dina -                  Ah certo! (Si affaccia) Buongiorno Stelinda. Mio marito ha ragione, stia attenta! (Ascolta) Bene, noi andiamo a mangiare. Arrivederci Stelinda. (Chiude la finestra, quindi, rivolta al marito) Non darle tanta confidenza, a quella, che avrà anche una bella linea ma è una pettegola ficcanaso di prima categoria! Va’ a mangiare, adesso, che vengo anch'io. (Elio esce. Dina, a finestra socchiusa, scruta se c’è qualcosa di interessante. Ad un tratto si nota che cerca di aguzzare la vista e lancia un grido soffocato, poi chiama Elio) Elio!! Elio!! Vieni!! Presto!!!

Elio -                   (Entra in fretta) Cos'è successo??

Dina -                  (Senza staccare gli occhi dalla finestra) Una cosa incredibile!

Elio -                   (Cercando anche lui di vedere quello che vede Dina) Un incidente??

Dina -                  Che incidente?!? Eh, ormai l'hai perso! Ho visto uno che stava entrando a casa di Clara con una borsa da viaggio!

Elio -                   Ma va'…! M'hai fatto prendere un colpo! Sarà stato un venditore di qualcosa, vedrai che fra un po’ verrà a bussare anche da noi.

Dina -                  Mm. Vedremo. Ma non mi sembrava per niente un venditore. (Va a prendere una sedia e se la porta vicino alla finestra creando una piccola postazione di vedetta) Qui c’è qualcosa che puzza! Non ti pare strano che l'altro ieri va via suo marito con una valigia e oggi arriva questo con un borsone da viaggio?

Marino -              (Entrando) Ciao ma’.

Dina -                  (Mentre scruta dalla finestra) Ciao cocchino. Com’è a casa così di buonora?

Elio -                   Com’è a casa così di buonora?

Marino -              Sono venuto a prendere la roba perché vado a studiare da Lucio.

Elio -                   Era ora.

Dina -                  (Lascia la postazione) Stammi a sentire, Marino. Ho bisogno della tua collaborazione: Io e tuo padre da sabato non potremo uscire di casa per una settimana.

Marino -              E perché?

Dina -                  Perché… Perché dobbiamo far credere che siamo andati via, in vacanza, hai capito?

Marino -              (Sconcertato) Oh, signore!

Elio -                   Sì, sì… è l’ultima trovata geniale di tua madre.

Dina -                  Allora te dovrai andare a far la spesa ma comportarti come se fossi a casa da solo… hai capito?

Marino -              Va bene… Però voi sarete qui…

Dina  -                 Certo!

Elio -                   Già.

Marino -              Mah. Contenti voi… (Esce verso la camera)

Dina -                  (Torna alla postazione) Fammi vedere se è cambiato niente.

Elio -                   (Incuriosito) Vedi qualcosa?

Dina -                  No. Quei moramazzati tengono anche le serrande tutte chiuse!

Elio -                   Vado a finir di mangiare. (Esce)

Dina -                  (Prende il binocolo e si mette in osservazione)

Marino -              (Rientra) Vado a studiare. (Dina è tutta concentrata) Ma’! Vado a studiare da Lucio!

Dina -                  (Senza distogliere gli occhi dal binocolo) Sì, sì, cocco, ciao.

Marino -              (Esce scuotendo la testa)

Dina -                  Ecco, hanno aperto un po' la finestra! Eh, tanto non potranno stare sempre al buio! (Chiama) Eliooo!! Si stanno baciando!! Ma guarda te che razza di tresca!

Elio -                   (Entra di corsa) Chi si sta baciando?

Dina -                  Come chi?? Clara con quel mandrillo!

Elio -                   Non mi dire!

Dina -                  Te lo dico, te lo dico!

Elio -                   (Cerca di prendere il binocolo a Dina che fa resistenza e lo trattiene per sé) Cosa fanno??

Dina -                  Adesso parlano.

Elio -                   Ma come si sono baciati?

Dina -                  Eh, con la bocca!

Elio -                   Sì ma in che modo??

Dina -                  Lui l'ha baciata sulle guance.

Elio -                   Ah, io credevo chissà cosa!

Dina -                  E cosa dovevano fare, il kamasutra?? Madonna mia se non ce la faccio a scoprire chi è quello lì sto male! Oltretutto ci siamo anche tolte il saluto! Porca paletta!! Che or’è??

Elio -                   Le due e mezza.

Dina -                  (Con disappunto) Accidenti! Mi sono scordata di vedere se è tornata la figlia di Luisa! Ma non credo proprio. Poi adesso è più importante 'sto fatto qui.

Elio -                   Oh, hai saputo di Giorgio?

Dina -                  Sì, m'hai detto ieri che ha fatto la Mercedes!

Elio -                   Sì ma non hai saputo che per andare a lavorare l'ha strisciata nel parcheggio!

Dina -                  Davvero?? Lo vedi, per sapere tutto dovrei avere un appartamento all'ultimo piano, panoramico, con una visuale a trecentosessanta gradi! Allora sì…!

Elio -                   Sarebbe il tuo paradiso!

Dina -                  (Riguarda col binocolo verso l’appartamento di Clara) Fammi un piacere, Elio, va’ a tenere d’occhio la porta di Luisa per vedere se torna la figlia.

Elio -                   (Controvoglia si dirige verso la finestra di fondo e osserva) Ma guarda te… Ma sono cose di ragazzi!

Dina -                  Sì, di ragazzi! Lì c’è il fuoco con la paglia, altroché! (Scruta) Adesso vedo solo lui. E' anche un bell'uomo! 'Sta svergognata!

Elio -                   Mi sa che arriva qualcuno.

Dina -                  (Lascia la finestra di sinistra e va vicino al marito) Sì, sì, è lei!

Elio -                   E Matteo?

Dina -                  Matteo torna sempre qualche minuto dopo per non dare nell'occhio! Ma a me non mi sfugge niente!

Elio -                   Sono convinto.

Dina -                  (Tornando alla finestra di sinistra e riprende il binocolo) Adesso c’è solo lei. Ma cosa fanno, le apparizioni a turno?

Elio -                   Dina…

Dina -                  Eh.

Elio -                   Posso venir via dalla finestra? Devo andare a fare un goccio d’acqua.

Dina -                  Tieni duro altri due minuti. (Guardando verso l’appartamento di Clara) Lei è in vestaglia!

Elio -                   Per forza, è a casa sua!

Dina -                  Sì ma con un altro uomo! E lui è in ciabatte.

Elio -                   Ma come fai a vedere che è in ciabatte??

Dina -                  Perché è più basso di quando è entrato!

Elio -                   Porca miseria che acume! Guarda un po’ se ha un’infiammazione da qualche parte…

Dina -                  Se si spoglia te lo dico.

Elio -                   Ecco Matteo.

Dina -                  Cosa t’avevo detto? Adesso puoi andare anche a pisciare.

Elio -                   (Uscendo di corsa) Grazie.

Dina -                  (Ad alta voce) Chiudi la finestra del bagno ché ci può essere sempre qualche ficcanaso! (Ripensandoci, mentre guarda verso dove è uscito Elio) Per quanto… (Continua a spiare. Tra sé.) Stanno parlando fitto fitto. Ma guarda te che romanzo! Altroché le telenovela! (CAMPANELLO) Elio!! Va’ te!

Elio -                   (Entra allacciandosi la buca dei pantaloni, va alla porta e guarda dallo spioncino) E' Luisa.

Dina -                  Falla entrare.

Luisa -                 (Entrando e vedendo Dina in postazione) Cosa stai facendo, Dina??

Dina -                  Voglio essere sicura che davanti a casa mia non si facciano gli intrighi! Perché io non ho niente da nascondere e pretendo che anche gli altri facciano lo stesso.

Elio -                   Io faccio un salto al bar. (Esce)

Dina -                  Va bene.

Luisa -                 Si può sapere cos'è successo??

Dina -                  (Sottovoce) Ho visto entrare uno con una gran borsa a casa di Clara! Ma mi raccomando, che resti tra noi!

Luisa -                 Sì, sì.

Dina -                  Una volta dentro si sono anche baciati!

Luisa -                 (Meravigliata) Oh signore!! Baciati proprio per baciarsi?

Dina -                  No, per fare gli sciacqui! Certo che si sono baciati per baciarsi!

Luisa -                 (Scandalizzata) Ma non ti dico! Mi pareva una sposina tanto per bene!

Dina -                  Apposta io sto sempre all’erta! Perché non si sa mai con chi hai a che fare! Mettiti a sedere qui di fianco. (Luisa esegue)

Luisa -                 E adesso cosa stanno facendo?

Dina -                  Non vedo più niente, saranno andati in un'altra stanza. (Riponendo il binocolo non lontano dalla finestra ma continuando, ogni tanto, a buttare un’occhiata di fuori) In cucina no di sicuro!!

Luisa -                 (Non capisce l'allusione) Eh no, non è ora di pranzo!

Dina -                  Voglio dire… (Schifata) Te pensa cosa staranno facendo, tutti e due, adesso!

Luisa -                 Non voglio nemmeno immaginarlo!

Dina -                  (Come se non lo sapesse) Tua figlia è tornata?

Luisa -                 Sì, sì.

Dina -                  Tutto a posto, sì?

Luisa -                 Sì, perché?

Dina -                  Niente, così per dire… Sai che Giorgio ha fatto una macchina nuova?

Luisa -                 Sì, sì, me l’ha detto Stelinda.

Dina -                  Ma Stelinda non t’ha detto che l’ha già strisciata tutta!

Luisa -                 No! Dove??

Dina -                  In un parcheggio! Ha rovinato tutta la fiancata!

Luisa -                 La destra o la sinistra?

Dina -                  Oh, quante ne vuoi sapere! Questo, Elio non me l’ha detto. (Scruta) Io devo fare qualcosa per sapere di questi due.

Luisa -                 Oh, sai che oggi ho fatto una mattata?

Dina -                  E cos'hai fatto?

Luisa -                 Sono andata a comprare un etto di prosciutto dolce!

Dina -                  Ah, sì, lo so, me l’ha detto il salumiere. La signora Antonia invece oggi mangia il formaggio di fossa! Quelli che erano lì ancora ridono perché ha detto al commesso: (La imita) “Oggi mi andrebbe di saggiare un tocco di formaggio di quello che si tiene nella buca” e il commesso le ha risposto: ”Certo signora, per lei la buca è sempre aperta!”

Luisa -                 (Ingenuamente) Così può prendere il formaggio tutte le volte che vuole!

Dina -                  No, il commesso voleva dire… va beh lasciamo perdere. (Cambia discorso) C’era anca Lucilla, la madre di Matteo…

Luisa -                 Sì, lo so che Lucilla è la madre di Matteo, sta di casa sotto di me!

Dina -                  Cosa si dice, cosa si dice di lei? Perché io non la vedo quasi mai!

Luisa -                 Che io sappia, niente. E' una che fa una vita molto riservata. Suo marito, lo sai, è un funzionario di banca, lei o sta a casa o è alle riunioni in Parrocchia.

Dina -                  Allora devo chiedere a Don Osvaldo, lui sa tutto di tutti.

Luisa -                 Per forza, prende le confessioni.

Dina -                  (Tra sé) Certa gente ha tutte le fortune!

Elio -                   (Rientra) Dina, hai visto??

Dina -                  (Allarmandosi) Chi? Dove?

Elio -                   Il tipo di Clara! L’ho incrociato proprio adesso che stava uscendo!

Dina -                  (Prendendo immediatamente il binocolo e scrutando) Porca miseria l’ho perso per stare a discorrere con Luisa!!

Luisa -                 Mi dispiace, Dina.

Dina -                  (Ad Elio) Com’era vestito? Aveva il borsone? Da che parte è andato? Lei era sulla porta?

Elio -                   No, lui era vestito normalmente, senza borsa, ed è andato in direzione della sua macchina qui dietro.

Dina -                  E perché l’ha messa dietro e non qui davanti?

Elio -                   E io cosa vuoi che sappia! Non sono mica Sherlock Holmes!

Dina -                  (A Luisa) Lo vedi? Basta un momento di distrazione e ti perdi tutto quello che succede nel mondo!

Luisa -                 Hai proprio ragione Dina!… (Alzandosi) Bene, io vado a fare qualcosa ché per stasera ho comprato anche due spigole.

Dina -                  Sì, sì, lo so, me l’ha detto stamattina il pescivendolo. (L’accompagna all’uscita)

Luisa -                 Ci vediamo domani (Esce)

Dina -                  (Ad Elio) Quella o ha vinto al lotto o è diventata una scriteriata! Mi passa da un giorno all'altro dalle bietole alle spigole!

Elio -                   Io le spigole le vedo col lanternino. Quand’è che mi fai un po’ di pesce? Saranno mesi che non lo mangiamo!

Dina -                  (Ancora innervosita per la sua distrazione) Madonna mia, Elio! Non pensi altro che a mangiare!

Elio -                   Io?? Ma se fino a ieri ho mangiato gli avanzi di domenica scorsa!

Dina -                  M'hai detto che t’era tanto piaciuta l’insalata di riso!

Elio -                   Sì ma quando l’insalata di riso si comincia a tirar su a spicchi sarebbe ora di cambiare menu!

Dina -                  Vorrà dire che stasera ti preparerò una frittatina con la cipolla così faccio presto e posso venire a controllare se c’è qualche novità da Clara.

Elio -                   Ma t’ha preso proprio la fissazione!

Dina -                  Ah, ma io le cose le faccio per bene o per niente! (Si rimette in “postazione di guardia” alla finestra di sinistra) Sta telefonando. Ma quanti giri avrà?

Elio -                   Può essere anche una telefonata normale!

Dina -                  Mm. Ci credo poco! (Suona il cellulare, Dina risponde) Pronto. Oh, Marino, di' cocco. (Ascolta) Va bene, Marino. E rimani a studiare da Lucio, va bene, Marino, mangia anche qualcosa però, Marino mio! (Ascolta) Va bene, cocco della mamma, ciao, Marino. (Ad Elio) Era Marino.

Elio -                   L'avevo intuito.

Dina -                  Ha detto che rimane a studiare da Lucio, ma non vorrei che tralasciasse di mangiare, ultimamente l’ho visto un po’ deperito! Sai, è facile che poi la gente dice che non gli do da mangiare!

Elio -                   Be', se mangia quel che mangio io non soffre di sicuro di pesantezza di stomaco!

Dina -                  Guarda ch’è meglio un po' di languidezza di stomaco che star sempre ingolfati di roba come vorresti fare te!

Elio -                   Ma Marino studia sul serio? Non lo vedo mai con i libri!

Dina -                  Ma Elio! Marino studia all’Accademia delle Belle Arti per fare il pittore! Avrà bisogno di matite e colori, non di libri!

Elio -                   Sarà…! Poi non vorrei che 'sto Lucio in realtà fosse… una Lucia!

Dina -                  E se anche fosse? Basta solo che la gente venga a sapere le cose da me! E quando voglio io! Perché sai come sono tutti quanti: coloriscono sempre le cose come pare a loro! (Scruta) E' ancora al telefono. Te l'avevo detto? Una telefonata normale dura così? Quella per me è una ragazza squillo!

Elio -                   Cosa pensi di fare?

Dina -                  Ancora non ci ho pensato ma io devo sapere! (Scruta) Ecco, ha riattaccato adesso. Porca miseria! Giusto in tempo perché sta tornando il mandrillo proprio adesso! Se viene a sapere che ha allargato il giro…!

Elio -                   Invece potrebbe anche essere un magnaccia ed essere a conoscenza di tutto quanto.

Dina -                  Accidenti! A questo non ci avevo pensato! Elio, sei un diavolo!

 

SIPARIO

 

FINE DEL PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

 

È il giorno dopo. Marina è in postazione alla finestra.

 

Elio -                   (Entrando dall’interno) Ma Marino è già uscito?

Dina -                  Sì, è andato a studiare.

Elio -                   Io invece vado a lavorare.

Dina -                  (Ironica) Non sudare troppo.

Elio -                   Oggi mi sa che ci sarà un altro spuntino in ufficio.

Dina -                  Chi va in pensione, 'stavolta?

Elio -                   Nessuno ma è arrivato uno nuovo e vuole festeggiare la sua assunzione.

Dina -                  Benissimo! Mangia roba leggera ma sostanziosa, mi raccomando.

Elio -                   Stai tranquilla.

Dina -                  Hai chiesto quei sette giorni di permesso in ufficio?

Elio -                   (Uscendo) Sì, sì.

Dina -                  (Prende il cellulare e telefona a Lucia) Lucia, sono io, vieni subito che ti devo dire le ultime novità! (Ascolta) Sì, t’aspetto. (Si rimette alla sua postazione col binocolo) Ecco, sta ancora dormendo, ci sono tutte le serrande abbassate! Capirai… ieri sera il magnaccia è tornato a mezzanotte e la luce del salotto s’è spenta all’una! (CAMPANELLO) (Dina va a guardare dallo spioncino poi apre)

Luisa -                 (Entrando) Allora??

Dina -                  (Portandola alla sua postazione) Mettiti a sedere che adesso ti racconto, ma non andarlo a dire a nessuno eh?

Luisa -                 No, no, stai tranquilla. Sei già andata a far la spesa?

Dina -                  No, oggi non ci vado per niente tanto Marino mangia fuori e Elio ha il rinfresco per la festa d'assunzione.

Luisa -                 Ma la festa dell’Assunzione non è a Ferragosto??

Dina -                  No la Festa dell’Assunzione! L’assunzione d’un suo nuovo collega!

Luisa -                 Ah, volevo ben dire!

Dina -                  Insomma: Quello lì ieri sera è tornato a mezzanotte, è stato a parlare in salotto fino all’una e poi sono andati a letto perché hanno spento la luce…

Luisa -                 … e la camera da letto di Clara è fuori visuale perché ce l'ha dall'altra parte che non la posso vedere nemmeno io!

Dina -                  Eh già, se no era fatta! Vedi che quando ti ci metti… sei acuta! Comunque lui è riuscito stamattina presto e ancora non è tornato di sicuro… Quanto mi piacerebbe parlare con Clara e cercare di tirarle fuori un qualcosa!

Luisa -                 (Non capisce) Cosa le tireresti fuori?

Dina -                  La verità su questa tresca! Hai capito?

Luisa -                 Sssì.

Dina -                  (Scruta) Luisa!

Luisa -                 Sono qui!

Dina -                  S'è svegliata!

Luisa -                 (Cercando di vedere) Sì.

Dina -                  (Sbircia) Ecco, tira su le serrande.

Luisa -                 (Sbircia) Sì.

Dina -                  (Sbircia) Scrolla i lenzuoli.

Luisa -                 (Sbircia) Sì…

Dina -                  (Sbircia) Guarda per strada.

Luisa -                 (Sbircia) Sì…

Dina -                  (Sbircia) È tornata dentro…

Luisa -                 (Sbircia) Ho visto tutto!

Dina -                  Allora cosa mi fai fare la telecronaca in diretta minuto per minuto!

Luisa -                 (Fanciullesca) Star sentire a te mi pareva più avvincente!

Dina -                  E se le telefonassi?

Luisa -                 A chi?

Dina -                  A Clara… la invito qui.

Luisa -                 Io dovrei andare a far la spesa…

Dina -                  Aspetta due minuti! Così puoi stare a sentire anche te!

Luisa -                 E da dove sto a sentire?

Dina -                  Come da dove? Dal telefono!

Luisa -                 E come si fa in due?

Dina -                  Madonna mia, Luisa! Io parlo e poi ti riferisco!

Luisa -                 Allora intanto posso andare a far la spesa.

Dina -                  Guarda che i negozi chiudono all’una!

Luisa -                 Sì ma all’una poi mi fanno fretta e io non ci raccapezzo niente! Ieri, nella prescia mi sono scordata di comprare la carta igienica che era finita del tutto!

Dina -                  E come hai fatto?

Luisa -                 Sta' zitta! Per fortuna avevo comprato il giornale!

Dina -                  Come viene…?

Luisa -                 Mah, quando s’arriva ai programmi TV cominci ad abituarti.

Dina -                  Io le telefono. (Prende il cellulare e telefona) Pronto. Clara, sono Dina… Sì, t’ho chiamata per chiederti scusa di quel bisticcio dell'altro giorno. (Ascolta) Sì... perché a me non piace tenere il muso ai vicini di casa. Sai che in questi giorni non ho nemmeno dormito per il dispiacere? (Ascolta) Sì, Clara… sì. Ti ringrazio, (Ascolta) sì. Sta' a sentire, Claretta: perché non vieni a trovarmi uno di questi giorni? (Ascolta) Quando vuoi te: fra cinque minuti… (Ascolta) fra dieci… (Ascolta) Ah, oggi non puoi? Allora facciamo domani? (Ascolta) Va bene! Allora a domani, Clara! (Ascolta) Sì, sì, ci sarà anche Luisa e forse Antonia, ti va bene, sì? (Ascolta) Eh, io non conosco i rapporti che ci sono fra voi! Io sono sempre qui dentro e non so mica cosa succede di fuori! (Ascolta) Va bene, grazie, ti saluto, Clara. (Chiude) (Tra sé) Ce l'ho fatta!

Luisa -                 A far cosa?

Dina -                  A convincerla a far la pace e a venire qui!

Luisa -                 Così poi ti racconterà tutto?!

Dina -                  Ah, per quello ci vorrà la mia abilità!

Luisa -                 Bene, adesso io vado a far la spesa.

Dina -                  Madonna mia! Ma con 'sto mangiare sei un’ossessione, anche te! Ma da te mangiano tutti i giorni?

Luisa -                 Certo! Da te no?

Dina -                  Be', appena possono preferiscono mangiare qualcosa fuori… Cosa fai per stasera?

Luisa -                 Avevo pensato di comprare delle belle fiorentine che piacciono a tutti.

Dina -                  Sono convinta! Ma cos’hai fatto in 'sti giorni, un mutuo in banca?

Luisa -                 No, è che a mio marito l’hanno fatto caporeparto e così entra in casa qualche soldino in più.

Dina -                  Ah, ecco. Mi chiedevo, infatti: Com’è 'sto cambiamento improvviso nel menu giornaliero di Luisa? E di quanto è stato, l’aumento, se si può sapere?

Luisa -                 (Avviandosi) Oh, poco…

Dina -                  Poco quanto?

Luisa -                 Più o meno…

Dina -                  Più o meno…?

Luisa -                 Cento.

Dina -                  Cento euri? Be', può stare!

Luisa -                 Eh, sì, adesso qualcosa di più si racimola! Ciao, Dina. (Esce)

 

BUIO

(È il giorno dopo. Elio entra di ritorno dal lavoro)

 

Elio -                   Sono qui! Ehi, non c'è nessuno? (Chiama) Dina! Sono tornato! Anche oggi ho finito di lavorare! Dinaa!

Dina -                  (Entra posando in bella mostra due grosse valige) T'ho detto mille volte di non sbraitare così! Non hai capito che i muri hanno le orecchie?? Oh, mi raccomando, domattina partiamo eh?

Elio -                   Va bene. (Guardando le valige) Ma se partiamo per finta, le valige a cosa servono?

Dina -                  Per farle vedere ad Antonia e a Clara che oggi vengono qui, salame! Ho dato tutte le istruzioni a Marino di come si deve comportare. Te hai detto, in ufficio, che andiamo via?

Elio -                   Eh, per forza! Ho detto che andiamo in montagna.

Dina -                  Va bene. Adesso va' a mangiare dai, che c’è la scatoletta pronta.

Elio -                   Mm, buono! E cosa c’è dentro la scatoletta?

Dina -                  I fagioli borlotti.

Elio -                   Buoni! Così domattina parto leggero! (Esce)

 

(CAMPANELLO)

 

Dina -                  (Va a guardare dallo spioncino ed apre. Entra Luisa, angosciata) Luisa! Cosa t’è successo??

Luisa -                 Eeeeeh…!

Dina -                  Eeeeeh cosa???

Luisa -                 (Sedendosi) Non credevo sicuro!

Dina -                  Ma cosa???

Luisa -                 Samantha…

Dina -                  Tua figlia?

Luisa -                 Sì.

Dina -                  Cos'ha fatto??

Luisa -                 E' rimasta…

Dina -                  Incinta!!

Luisa -                 Come hai fatto a capirlo?

Dina -                  Be', intuito femminile!

Luisa -                 Ah! E sai con chi??

Dina -                  Con Matteo!

Luisa -                 E come lo sai??

Dina -                  Sempre l’intuito di prima!

Luisa -                 Ah!

Dina -                  E adesso?

Luisa -                 Eh, le cresce la pancia!

Dina -                  Ah, questo lo so!

Luisa -                 Intuito femminile?

Dina -                  Esperienza!

Luisa -                 Ah ecco. Ma come avranno fatto?

Dina -                  Mah!

Luisa -                 Tanto lei sta di sopra e lui di sotto!

Dina -                  Può capitare lo stesso… Fatti coraggio, su, non è mica la fine del mondo! Ha diciotto anni!

Luisa -                 E' una bambina!

Dina -                  Te quando hai avuto lei?

Luisa -                 A diciassette. Ma io ero scema! Non sapevo nemmeno come si faceva!

Dina -                  Sei andata a lume di naso! Comunque, l’importante è che si vogliano bene. Matteo è anche un bravo ragazzo.

Luisa -                 Sì, sì. Questo è vero. Rimane sempre a scuola a studiare fino alle tre del pomeriggio!

Dina -                  Se è per questo anche Samantha è molto studiosa!

Luisa -                 (Non capisce l'allusione di Dina) Sì, sì.

Dina -                  E tuo marito come l'ha presa?

Luisa -                 La voleva prendere a zampate ma io gli ho ricordato che è incinta così l'ha presa solo a sberle.

Dina -                  Non hai capito ma ti sei spiegata benissimo lo stesso. E i genitori di Matteo?

Luisa -                 Eh, sono in forte imbarazzo, non sapevano cosa dire ma ormai la frittata è fatta! Adesso, appena avranno tolto i punti a Matteo si parlerà del matrimonio.

Dina -                  I punti??

Luisa -                 Sì, perché suo padre gli ha tirato la prima cosa che aveva per le mani.

Dina -                  Cioè?

Luisa -                 Un paio di tenaglie!

Dina -                  Meno male che non aveva una scure! Adesso comunque rilassati, sta' tranquilla e pensiamo a ricevere Clara che dovrebbe arrivare fra poco.

Elio -                   (Entra dalle camere) Ciao Luisa. Cosa si dice, cosa si dice?

Dina -                  Elio, te non hai niente da fare?

Elio -                   No, perché?

Dina -                  Allora va’ a non far niente da un’altra parte che qui a parliamo fra donne.

Elio -                   Allora esco. (CAMPANELLO. Elio va allo spioncino) È Clara.

Dina -                  Falla entrare.

Clara -                 (Entrando) Permesso.

Dina -                  (Andando ad accoglierla mentre Elio segue la scena) Come sono contenta che sei venuta davvero! C’è anche Luisa! (La fa accomodare)

Luisa -                 (Mesta) Ciao Clara.

Clara -                 Ciao Luisa.

Dina -                  (A Elio) Non hai detto che uscivi?

Elio -                   Sì, sì, vado. Arrivederci. (Esce)

Dina -                  Sono proprio contenta, Clara, che sei venuta!

Clara -                 Anche io. In fondo è stato tutto per una stupidaggine. Ma, Luisa, c’è qualcosa che non va?

Luisa -                 (Fingendo) No, no, va tutto bene.

Dina -                  Sì, sì, niente, è vero, Luisa?

Clara -                 Pare che tu abbia un qualche dispiacere.

Dina -                  No, no, niente, è vero, Luisa?

Luisa -                 Sì, sì.

Clara -                 (Riprende il discorso con Dina) Ti dico la verità, Dina, è stata una situazione che m’ha fatto stare proprio male.

Dina -                  E a me no? E’ tutti 'sti giorni che penso a questa cosa! E’ vero Luisa? Su, su (Guardando Clara) ch’è roba di ragazzi!

Clara -                 Cos'è roba di ragazzi?

Dina -                  Niente, niente… eh, Luisa?

Clara -                 E’ successo qualcosa a tua figlia?

Dina -                  Se non vuoi dirlo, Luisa, lascia stare.

Luisa -                 Be', sai, Clara… lei e Matteo…

Dina -                  (Subito) Il figlio di Lucilla.

Clara -                 Allora?

Luisa -                 Be'…

Dina -                  Luisa vuol dire che è successo il patatrac, volevi dire questo, Luisa?

Luisa -                 Sì.

Clara -                 Non te la prendere più di tanto, Luisa, se si vogliono bene andrà tutto a posto.

Dina -                  E' quello che le ho detto io.

Clara -                 Anche mia sorella a dovuto sposarsi all’età di tua figlia perché era rimasta incinta!

Dina -                  Ah, Mara...! Lo sapevo.

Clara -                 (Vede le valige) Ma… sei di partenza?

Dina -                  Eh sì. Io e mio marito abbiamo deciso di andare un po' in montagna. Sai, ogni tanto ci vuole. Allora, Clara, come va?

Clara -                 Eh, tiriamo avanti.

Dina -                  Eh, lo so. Con 'sti mariti è molto difficile. Eh?

Clara -                 Eh, lo so.

Dina -                  Facciamo tanto per loro e poi magari un bel giorno prendono e chi s’è visto s’è visto! Eh?

Clara -                 Ah, può capitare.

Dina -                  Dopo, anche noi, naturalmente, non siamo mica di ferro, no?

Luisa -                 Dici a me?

Dina -                  Luisa, faccio per dire!

Clara -                 Dina parlava in senso generico.

Dina -                  Certo. Allora, come va, Claretta?

Clara -                 T’ho detto: va bene.

Dina -                  E… tuo marito?

Clara -                 Eh, mio marito… (CAMPANELLO)

Dina -                  (Urtata) Adesso chi è che rompe?

Luisa -                 Sarà Antonia.

Dina -                  (Guarda dallo spioncino poi apre e fa entrare Antonia) Antonia!! Stavamo proprio dicendo: Ma quando arriva Antonia? Si metta a sedere. C’è Luisa, poverina, che è tutta avvilita per sua figlia.

Antonia -             Perché, cosa è accaduto?

Dina -                  Eh, Luisa non ha potuto fare a meno di confidarsi con noi del fatto che sua figlia e il figlio di Lucilla… insomma è successo il fattaccio. E' vero Luisa?

Luisa -                 Eh, sì, mi sono confidata.

Antonia -             Mi dispiace, Luisa, ma 'sti giovinotti del giorno di oggigiorno, cara mia, sono solo buoni a mettersi negli impicci.

Clara -                 A lei come va, Antonia?

Antonia -             Sta' zitta, va’! Oggi sono stata da Stelinda e ho fatto un casino a quattro!

Clara -                 Perché?

Antonia -             Perché non fa altro mestiere che sgocciolarmi l’acqua sopra la tenda della mia terrazza che non sai quanti euri mi è costata!!

Luisa -                 La terrazza?

Antonia -             No, la tenda!

Dina -                  L’ho sempre detto, io, che goccia e goccia scoppiava il temporale!… A proposito, Clara, cosa dicevi di tuo marito?

Clara -                 Cosa dicevo?

Antonia -             (Continua il discorso) Cavolo! Ogni giorno trovavo una pozzanghera! Mia figlia m’ha detto che potrei anche farle causa e farmi ripagare la tenda nuova! Sai, mia figlia studia giuimpendenza ad Urbino!

Luisa -                 Be', con tutte quelle salite e discese studia sì giuimpendenza.

Antonia -             (A Dina) Tuo figlio, invece? Studia ancora da imbianchino?

Dina .                   Mio figlio non studia da imbianchino ma da pittore all’Accademia delle Belle Arti!

Antonia -             Ah, sì. Mia figlia invece farà l'avvocato.

Clara -                 E' fidanzata?

Antonia -             No, per carità! Per adesso deve studiare e in seguito-poi penserà anche a tutti quei mosconi che le arronzano sempre intorno.

Luisa -                 (Non capisce) E perché ha i mosconi intorno?

Clara -                 Antonia intende dire: i ragazzi.

Luisa -                 Ah! E ne ha molti?

Antonia -             Be', sai, carina com'è ce n’è uno sconquasso che le girano intorno.

Dina -                  Be', qualcuno ne ha che le gira più vicino degli altri...

Antonia -             Cosa vorresti dire?

Dina -                  Be', adesso io non voglio far la pettegola ma si dice che l'hanno vista verso il porto con un ragazzo.

Clara -                 Potrebbe essere un suo compagno di Università.

Antonia -             Sicuramente-di-certo!

Luisa -                 Perché, al porto c’è l’Università?

Dina -                  L’Università no ma c’è tanta gente che ci va a studiare!

Luisa -                 Ah sì?

Antonia -             Tuo figlio, invece?

Dina -                  Mio figlio, cosa?

Antonia -             Ha la fidanzata?

Dina -                  Ah, io non so cosa fa mio figlio, io so che studia, è bravo, ma sai, (Vantandosi) lui è un ragazzo, e anche un artista, perciò, mi capisce…

Antonia -             Ah, sì, sì.

Clara -                 Certo che 'sti figli danno un gran pensiero.

Dina -                  Mio figlio no! Non mi da nessun problema. (Torna all'attacco) Ma te, Clara, hai degli ospiti in casa?

Clara -                 Degli ospiti?

Dina -                  Eh.

Clara -                 Ah sì, ma non è proprio un ospite.

Dina -                  Ah, no? E chi sarebbe?

Luisa -                 Chi sarebbe?

Clara -                 E' mio fratello ch'è venuto a stare con me per farmi compagnia perché mio marito è dovuto andare un mese in Germania, per lavoro.

Dina -                  (Delusa, rivolta a Luisa) Ah, ecco, è suo fratello.

Luisa -                 (A Dina, sottovoce) Il magnaccia era suo fratello!

Dina -                  (Con falsa spontaneità) Te l'ho chiesto perché m'è capitato di vederlo, per caso, entrare da te e mi sono detta: Ma chi è quel bel giovanotto?

Clara -                 Ti ringrazio.

Antonia -             (Vede le valige) Sicché parti davvero.

Dina -                  Certo! Per finta? Partiamo domattina presto.

Antonia -             Io invece andrò via sabato quest'altro. Anche se a me, viaggiare negli anni bisessuali non mi sconfinfera tanto.

Luisa -                 Cos'è l'anno bi… sessuale?

Antonia -             Quello che viene ogni 4 anni, ignorantella.

Dina -                  E dove andreste di preciso?

Antonia -             Andremo a Santo Dominghio.

Clara -                 Beata te, Antonia!

Dina -                  Noi invece approfitteremo che c’è ancora la neve in montagna e andremo a sciare.

Antonia -             (Ironica) Sul Colle Belvedere?

Dina -                  No, sulle Alpi! Andiamo a San Martino che t’astrozza!

Clara -                 Tuo figlio viene con voi??

Dina -                  No, no, lui deve studiare!

Luisa -                 (Per darle manforte nella finzione) Beata te, Dina, che vai a San Martino che t'astrozza!

Clara -                 (Alzandosi) Allora sarà ora che togliamo il disturbo visto che domattina dovete partire presto?

Luisa -                 Sì, hai ragione, (A Dina) Dovrai preparare da mangiare qualcosa di leggero, prima di partire!

Dina -                  Sì, sì, farò un brodino tanto per mandar giù qualcosa di caldo.

Antonia -             (Alzandosi) Be', ti auguro di fare una bella vacanza.

Dina -                  Altrettanto a lei.

Clara -                 (Avviandosi) Divertiti e stai attenta a non scivolare!

Dina -                  (Accompagnandola alla porta) Dove?

Clara -                 (Uscendo) Sulla neve!

Dina -                  Ah!

Luisa -                 (Uscendo) Allora ci vediamo domani… (Si riprende) voglio dire, la settimana prossima!

Dina -                  Sì, Luisa.

Antonia -             Ciao Dina. (Uscendo, incrocia Elio che sta entrando) (A Elio) Buon viaggio.

Elio -                   (Soprappensiero) Perché? (Si riprende) Ah, sì, sì, grazie!

Dina -                  (Sottovoce, ad Elio) Ti stavi per fregare da solo!

Elio -                   Scusa ma devo farci ancora mente locale!

Dina -                  Hai messo la macchina in garage?

Elio -                   Sì. (Guardando le valigie) Queste le metto in macchina?

Dina -                  Sì, chissà per cosa? (Uscendo) Prendile e rimettile a posto nell'armadio.

Elio -                   (Esegue ed esce dietro a Dina, con le valigie, gridando) Facchino! Facchino!

 

BUIO

(È il giorno dopo. Tutte le finestre sono chiuse. Entra Marino con alcuni sacchetti colmi di spesa)

 

Marino -              (Chiama) Ma'! Oh Ma'!

Dina -                  (Entrando, sottovoce) Cosa urli?? Cosa sei come tuo padre?? Hai capito che noi non ci siamo? Che siamo in montagna??

Marino -              (Posando i sacchetti sul tavolo) Sì, sì, l'ho capito! (Uscendo) Io esco di nuovo.

Dina -                  Stai attento a non farti sfuggire niente!

Elio -                   (Entra dalle camere, tutto spettinato, in pigiama e ciabatte) Io mi sono già bell'e che rotto di stare rinchiuso qui dentro, Marino almeno può uscire!

Dina -                  Madonna mia Elio! Se per una settimana non vai al bar non sarà mica la fine del mondo! Che or'è?

Elio -                   Secondo il mio stomaco dovrebbe essere l'una passata.

Dina -                  Il solito ingordo! (Prende il cellulare) Dai ch'è ora di telefonare a qualcuno che dico io. (Compone il numero sul cellulare) Pronto! Antonia! Sono io, Dina! (Ascolta) Sì, siamo arrivati da poco! Abbiamo mangiato qualcosa in albergo e adesso siamo già sulla neve! (Ascolta) Sì, (Guardando Elio) che spettacolo che ho qui davanti! (Elio si guarda stupito) Si vedono tutti i monti intorno! (Prende una piccola guida turistica e la apre) Un panorama tutto sbiancato di neve! Eeeh, che Pale! (Ascolta) No, non è che mi sono già stufata! Sono le Pale di San Martino! Sono dei monti che saranno due volte il campanile del Duomo! Elio ha già messo gli sci ai piedi. (Alzando la voce come per farsi sentire da Elio) Sta' attento, Elio, ché vai a finire contro quel culo di neve! (Ascolta) Sì, sì, va bene, adesso ti lascio perché a star fermi così mi si ghiacciano i piedi!… Ecco, Elio ha già fatto il suo primo ruzzolone! (Ascolta) Sì, Saluti tutti, Antonia! Arrivederci! (Chiude) (A Elio) Ecco fatto, aveva una voce da invidia che non ti dico!

Elio -                   Ma, scusa, perché proprio io dovevo andare a ruzzolone?

Dina -                  Perché te sei imbranato di natura! (Guarda le finestre chiuse) Ce la farò a dare un'occhiatina di fuori senza che s'accorgano? (Va a sbirciare da una fessura della finestra di sinistra)

Elio -                   Chi c'è nel mondo libero?

Dina -                  Madonna mia, Elio! Sei qui dentro solo da ieri e già ti senti prigioniero! Se ti dovessero dare vent'anni di galera cosa faresti?

Elio -                   Perché mi dovrebbero dare vent'anni di galera??

Dina -                  Boh. Io te li darei senza fiatare! (Continuando a sbirciare) Non si vede nessuno.

Elio -                   Saranno in vacanza.

Dina -                  Imbecille!

Elio -                   Io vado di sopra in camera. Dammi lo skipass.

Dina -                  Ma vai in cerca di minchioni?

Elio -                   No, vorrei mangiare qualcosa! Mi vai a far da mangiare?? (Esce)

Dina -                  (Lo segue uscendo con i sacchetti della spesa) Ma sei fissato con 'sta mangiata!

 

BUIO

(Il giorno dopo. Entra Elio, sempre in pigiama)

 

Elio -                   Mi sembra di star qui dentro da due anni invece che da due giorni!

Dina -                  (Entrando) Ma hai intenzione di rimanere sbrindellato così per tutta la settimana? Lo vedi come sei ridotto?

Elio -                   Marino dov'è?

Dina -                  Ci ha già fatto la spesa ed è andato a studiare, poverino… Cosa dici, telefono a Clara?

Elio -                   Perché?

Dina -                  Per riguardo! Dirà…! Dina è in montagna e nemmeno una telefonata!

Elio -                   Allora telefonale.

Dina -                  (Compone il numero sul cellulare) Pronto! Claretta! Sono io! (Ascolta) Sì, sì, tutto bene! E' una roba stupenda! Pensa che di notte fanno le fiaccolate mentre scendono dai monti con gli sci! (Guardando Elio e indicandolo col braccio per tutta la sua altezza) Una cosa commovente! (Ascolta) Sì, sì, sì mangia anche bene, è un albergo con un sacco di stelle! (Ascolta) Che albergo è?? (Consulta la guida turistica) Hotel… Valanga (A Elio, sottovoce) Tanto non va a controllare. (Ascolta) Sì, ma dicono che gli vogliono cambiare il nome perché… (Ascolta) sì, questo è un po' catastrofico. Comunque si sta molto bene (A Elio, sottovoce) Falle sentire che c'è gente!

Elio -                   (Fa rumore muovendo una sedia e cantando con voce da corista alpino) Quando saremo fóra fóra della Valsugaaaana! Quando saremo fóra fóra della Valsugaaaana!

Dina -                  Sì, sì. Qui si sta in compagnia! Si canta, si balla!

Elio -                   (Contemporaneamente, continua) Anderem trovar la mama per saper, saper come la staaaa!

Dina -                  Elio è già mezzo ubriaco con la grappa!

Elio -                   (Contemporaneamente, continua) La mama la sta bene ma il papà l'è ammalato!! La mama la sta bene ma il papà l'è ammalato!!

Dina -                  (Ascolta)… Sì, va bene, Claretta, saluta tutti mi raccomando! (Ascolta) Sì, grazie! Ciao! (Chiude) (A Elio) Ma come t'è venuto in mente di fare i cori alpini??

Elio -                   Eh, mi avevi detto di fare chiasso! Te piuttosto: ieri m'hai fatto fare uno scivolone, oggi ho fatto la sbornia! Oh!!

Dina -                  È per ravvivare la descrizione!

Elio -                   (Uscendo) Vado a vedere la televisione… c'è un documentario sugli stambecchi!

Dina -                  (Tra sé) Ho avuto proprio una bella idea! L'ha sfrutterò anche il prossimo anno! Anzi, lo farò tutti gli anni: Una volta nei Mari del Sud, un'altra… in America! poi il Brasile, il Messico, l'Australia, la Patagonia! Così Antonia creperà d'invidia e smetterà di avere sempre quell'atteggiamento di siuss… sussi… di sieguss… quell'aria da padreterno!

Marino -              (Entra, imbarazzato, lasciando la porta aperta) Ma'…

Dina -                  Cosa c'è, Marino? Chiudi subito la porta!!

Marino -              (Lasciando la porta aperta) Non è colpa mia…

Dina -                  Per cosa…?

 

(Entrano: Antonia, Clara e, imbarazzatissima, a testa bassa, Luisa)

 

Marino -              Non è colpa mia… (Esce svelto verso l'interno)

Antonia -             Oooh! Siete tornati giù facendo lo scivolone col sedere?

Dina -                  (Sorpresa, allibita, confusa e imbarazzata) No, è che…

Clara -                 C'era bisogno di fare tutto 'sto teatro?

Antonia -             Ah ma perché lei vuol fare le nozze coi fichi secchi!

Dina -                  Il fatto è che…

Antonia -             (Andandosene, schifata) Ma smettila! Io, fossi in te, mi vergognerei come un cane!

Luisa -                 (Costernata) Scusa, Dina…

Clara -                 (Andandosene, delusa) Ti credevo solo una ficcanaso, non anche sleale e traditrice!

Elio -                   (Entra, inconsapevole dell'accaduto) Cosa è successo? (Vede Luisa) Oh, Luisa, anche te quassù in montagna?

Luisa -                 (Avvicinandosi cautamente a Dina) Scusami, Dina…

Dina -                  Cos'hai combinato??

Luisa -                 (Quasi piangendo) Non l'ho fatto apposta! Ma Antonia m'aveva chiesto perché Marino faceva una spesa così grossa e a me m'è scappato di dirle: "Eh, devono mangiare in tre!" Allora lei ha mangiato la foglia!

Dina -                  (Accasciata su di una sedia, disperata e ormai senza più forze) Oh brutta scimunita e strafalciona che non sei altro! Io me lo sentivo che avere per amica una non ci arriva del tutto poteva essere pericoloso! Mamma mia che vergogna!! Che vergogna!! Adesso non potrò più mettere il naso fuori di casa!

Elio -                   Ci mancherebbe altro! Mi vuoi dare l'ergastolo?

Luisa -                 (Quasi piangendo) Sono proprio un disastro!

Dina -                  Un disastro?? Te sei da rinchiudere! Ti dovrebbero interdire per incapacità di intendere e di volere!

Luisa -                 Ma io mica intendevo volere qualcosa! (Dina ha un gesto di esasperazione) Comunque, Dina, un problema l'hai risolto…

Dina -                  E quale sarebbe??

Luisa -                 Non dovrai spedire le cartoline!

Dina -                  Ma vuoi andare a…

Elio -                   Dai, su, Dina! Non è mica la morte di nessuno!

Dina -                  Antonia non mi guarderà più in faccia, con Clara ho rotto l'amicizia per la seconda volta. Che scandalo! (Grida) Andate via! Non voglio più vedere nessuno! Voglio restare da sola! Andate via tutti!

Elio -                   Vado a prendere un po' d'aria.

 

(Luisa ed Elio escono verso l'esterno guardando Dina con commiserazione)

 

Dina -                  (Da sola) Non voglio vedere nessuno. Voglio stare da sola e non voglio sapere più niente di niente e di nessuno! Voglio fare solo gli affari miei: pensare per me stessa e per la mia famiglia.… Se a volte mi sono interessata un po' dei fatti degli altri è stato solo per far del bene e intervenire se ci fosse stata la necessità… ma la gente non capisce certi slanci di generosità! Perciò adesso basta, chiuso! Ognuno sa i fatti suoi!

Elio -                   (Rientra) Dina…

Dina -                  Eh…

Elio -                   Stai bene?

Dina -                  Sì, sì… sto bene.

Elio -                   Guarda che fuori sta succedendo un casino.

Dina -                  Me lo immagino ma non me ne frega più niente.

Elio -                   Ma non è mica per quello che è successo qui!

Dina -                  E allora per cosa?

Elio -                   Ho visto che è tornato il marito di Clara prima del previsto e adesso sta facendo da matto con lei e con l'altro! Li ha portati dentro tutti e due e si sentono strilli e latrati fin dalla strada!

Dina -                  Ma l'altro è il fratello di Clara!

Elio -                   Mh. Se quello è suo fratello allora io sono Padre Pio.

Dina -                  Porca miseria! Questa è una roba grossa davvero! (Dina ed Elio si guardano in un momento di esitazione) Ridammi un po' quel binocolo…

 

(Elio le porge il binocolo ed entrambi si precipitano a curiosare avidamente dalla finestra socchiusa)

 

SIPARIO

 

 Oggetti di scena

 

I atto

 

Dina

binocolo (che prende da un cassetto del tavolo)

bicchiere d'acqua

telefono cellulare

 

II atto

 

Dina

binocolo

telefono cellulare

due grosse valige

guida turistica

 Marino

alcuni sacchetti colmi di spesa

 Elio

è in pigiama e ciabatte


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